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Roma - Lazio: tra Garra, Carneadi ed ex
18 mar 2023 14:15Calcio

di Ettore Zanca

In quanto a garra è il derby che non invidia nulla a quelli sudamericani. Una di quelle partite in cui si perde cognizione dei propri natali e della propria anagrafe se dall’altra parte giocasse un parente.

Roma - Lazio potrebbe essere trasferita a Buenos Aires e nessuno noterebbe la differenza se non per l’idioma.
Tutti nei Derby ricordano i principi, i sovrani regnanti, coloro che rimarranno nella memoria eterna delle due sponde, eppure Roma - Lazio è anche il derby dei carneadi, delle meteore e dei passatori di rive, coloro che nessun perdonò mai di aver giocato anche dall’altra parte.

Lionello Manfredonia fu tra questi. Visto anche il suo passato nella Juve possiamo dire che era un Paulo Sousa ante litteram, attento a difendere ma versatile, centrocampista o difensore, con buoni piedi e ritmo compassato. Dopo tanti anni alla Lazio e poi alla Juve, andò alla Roma creando forse una frattura insanabile con i tifosi. Se non avesse litigato con Bearzot sarebbe campione del mondo, vista la stima che il Ct nutriva in lui e la sua vista lunga sulle giovani promesse.

Il compianto Sinisa Mihajlovic fu fonte di ottimi ricordi in entrambe le sponde e capace di tracciare un ideale ponte di lacrime alla sua scomparsa che arrivò fino a Genova. Lo stesso non può dirsi di Kolarov che lasciò parecchie tracce e un “primato particolare”: ha segnato nei derby con entrambe le maglie, eguagliando Selmosson che fece altrettanto. Si ricordano anche Diego Fuser, un ottimo Peruzzi, che la Roma si fece sfuggire forse troppo in fretta e Roberto Muzzi, che dopo aver mietuto gloria a Cagliari, tornerà a Roma nella Lazio.

Tra i vari marcatori troviamo chi ha dato zampate al momento giusto pur non rimanendo nella leggenda dei due club. Ricordiamo Yanga-Mbiwa, passato senza fasti alla Roma ma capace di segnare il gol che nel 2015 consegna un derby alla Roma. E Iturbe che quel derby lo aveva aperto e che tanto aveva fatto sperare sulle sue doti. Lulic che consegnò la coppa Italia alla Lazio giusto 10 anni fa in finale-derby e che chiamato rispondeva spesso “presente” o Castroman che mise una firma in un 2-2 a fil di sirena. Troviamo gli “onesti pedatori” che equilibravano le squadre nei momenti difficili come Mutarelli o Balzaretti, che se non avesse avuto sfighe e infortuni vari avrebbe dominato la fascia per ben più tempo del concesso. Prima di lui anche Cassetti, onesto terzino affidabile, aveva detto la sua. Si potrebbe andare avanti all’infinito, ma proiettiamoci nel futuro e nel prossimo derby e diciamo…Basta. Dusan però. Fu lui ad aprile del 2017 a portare in vantaggio la Lazio in un derby vinto 3-1. Ora si torna in campo, tra Mourinho e Sarri, i due narratori attuali dei romanzi di Roma e Lazio. Vedremo che partita sarà, se un Thriller o un romanzo biografico. Attendiamo.
 

TMWRADIO Redazione