
A commentare il turno di Serie A a Maracanà, nel pomeriggio di TMW Radio, è stato l'ex calciatore e giornalista Stefano Impallomeni.
A chi dedica il primo pensiero di giornata?
"E' stata la giornata dei portieri, delle grandi parate. Maignan, De Gea, Sommer, Mandas, Svilar, tutti bei portieri".
Pari dell'Inter, che succede?
"Non me la sento di attaccare Inzaghi. Credo sia stato anche un calo mentale di una squadra che pensava di aver già vinto. Il Parma l'ha ripresa con orgoglio, ha raggiunto meritatamente il pari. Attenzione Inter, perché se vince il Napoli oggi, la 'tigre' Conte può uscire fuori in maniera importante. Credo sia un problema mentale. L'Inter ha perso 10 punti in situazione di vantaggio, quindi è un problema di testa ma anche di gestione".
Cosa aggiunge?
"Se non dovesse arrivare lo Scudetto, giusto interrogarci su questi 4 anni di gestione Inzaghi. Ma ieri non lo attacco, perché la devi portare a casa anche se escono Calhanoglu e Lautaro, in campo ci vanno i giocatori".
Come si spiega il crollo dell'Atalanta?
"E' una somma di cose. In questo periodo ci aveva abituato a far vedere sempre le cose migliori, un'Atalanta così adesso non l'abbiamo mai visto. Il gesto di Retegui, uno sempre disciplinato, fa capire che magari c'è qualcosa che non va. Gasperini è il capo di una comunità, forse è un gruppo ora che non reagisce più ai richiami del capo. E poi i dati dicono che segna poco, non crea più. E questo è un problema".
Colpo Lazio a Bergamo:
"Ha portato a casa tre punti in un momento delicato della sua stagione. Sono tre punti vitali, essenziali, alla vigilia di un derby che dirà molto. Se la Roma perdesse la stracittadina, uscirebbe definitivamente dalla corsa Champions. Ora la Lazio è risorta ma vedremo la risposta nel derby. E' una Lazio che ha saputo soffrire e che l'ha portata a casa con un episodio sfruttato benissimo. Mandas ha fatto la differenza".
Roma, doccia fredda per le parole di Ranieri nel post-Juve:
"Non so quanto Ranieri si fidi di questa proprietà. Consigliere vuol dire che non starà qui, ma che starà in giro per il mondo. E' uno smarcamento da eccessive responsabilità. Il dirigente sta in società, il consigliere no. Alla fine ci ha detto che non deciderà quasi niente. Tra consigliere e dirigente c'è una differenza sostanziale".
Come valuta la partita con la Juventus?
"Faccio i complimenti alla Juve, perché l'ha schiacciata nella prima parte. Una Juve imprevedibile, me l'aspettavo più timorosa. E' un punto da pesare da qui a fine campionato".
Un pensiero sul Milan?
"Il Milan con il possesso di palla è da Champions, senza non si sa cosa vale. Per me serve qualche innesto e cambio, per me poi è una rosa di livello. Servono due centrali, un terzino destro almeno".
Con la Champions Tudor sarebbe da confermare?
"Primi 20' da grande Juve, da prima della classe. Ma l'ho vista anche in altre occasioni bene, deve trovare equilibrio. Se dovesse fare 7 partite di livello mi interrogherei, ma se c'è Conte alle porte ci penserei bene. Per me Tudor è un buon allenatore ma andiamoci cauti".