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Chiappucci: "Ciclismo, la stagione non dovrebbe ripartire. Troppe le gare in 100 giorni"
06 mag 2020 16:04Altri sport

Claudio Chiappucci, ex campione di ciclismo, ha commentato a TMW Radio, durante Maracanà, del nuovo calendario varato dall'Uci e non solo.

Come riesce ad allenarsi un atleta a casa?
"Ho fatto i rulli interattivi, la tecnologia va avanti e ci si allena bene da casa. I rulli sono noiosi, ma non hai alternative. Piuttosto che niente, va bene lo stesso. Non si ha perdita di tono muscolare soprattutto, che è importante. Se fatto bene, ti aiuta". 

La stagione in cento giorni. Non è una forzatura?
"Il business la fa da padrone. Lo sport ora non lo considererei, ci sono troppe variabili che hanno influito.C'è chi si è allenato cdi più, chi di meno, chi si è ammalato e chi no. Mettere insieme tutte le cose in poco tempo non è facile. Si continua a fare ipotesi, a programmare, a mettere delle date. Ancora non è finito nulla. 100 giorni sono troppo pochi per fare queste gare. Ci sono troppe concomitanze, c'è chi dovrà scegliere tra corse classiche e corse a tappe. Non è bello fare così".

Avrebbe accettato questa situazione oppure da atleta sarebbe stato improponibile?
"Se fossi stato atleta, avrei avuto un calendario preciso, che sarebbe stato stravolto dal virus. Si è creata una confusione incredibile, non riuscirei a prepararmi in maniera saggia, come si deve fare normalmente. Anche a livello psicologico, sarebbe stato molto difficile. Si parla di ripartire ad agosto, a due mesi dalla fine classica della stagione. Sono rimaste in piedi solo le grandi gare, concentrate in pochi mesi. Fare tutto in così poco tempo è difficile. Il Tour? Con il caldo sono sempre andato bene, la variazione di tempo è minore rispetto alle altre, il Giro viene spostato di 4 mesi ed è peggio". 

Annullerebbe la stagione?
"Sì, ma anche negli altri sport, come il calcio. Non puoi fare un campionato in un mese e mezzo. Ci sono Paesi che ancora non sanno se riprenderanno. E' una stagione falsata questa. I calciatori non possono fare un ciclo continuo, ossia finire ad agosto e cominciare subito la nuova stagione".

Chiudere i giocatori in isolamento per completare la stagione. Lei lo farebbe?
"Riprendere dopo due mesi di stop è difficile. E' assurdo chiuderli in ritiro. Ho sentito dei protocolli, dei tamponi. Non puoi sapere se ci possono essere altri casi. Ci sono ancora tanti dubbi, non capisco questa forzatura. Mi sembra che ci fosse una squadra in particolare che spingeva forte, ora la stanno seguendo altre. Io da atleta non mi farei isolare per tornare a correre o giocare".

I ciclisti dovevano esporsi di più?
"Sì, perché sono troppe gare in poco tempo. Ci sono tante classiche e corse a tappe importanti, si dovrà fare una scelta. Un corridore forte non può fare certe scelte. Lo so che ci sono problemi di sponsorizzazioni, come negli altri sport. Io non sarei capace di accettare una stagione così compressa. Sarebbe una forzatura troppo forte. Nel calcio l'assocalciatori conta molto nel decidere, nel ciclismo non si ha questo diritto di incidere sullo svolgimento di una corsa".

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Claudio Chiappucci e Massimo Brambati ospiti di Marco Piccari © registrazione di TMW Radio