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"Non vorrei mai essere Messi": la confessione choc di Osvaldo
23 set 2018 13:16Social news

L'ex calciatore di Roma, Inter e Juve ha cambiato vita, dedicandosi alla musica

© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

L'ex bomber italo-argentino è stato intervistato da Marca ed ha raccontato i motivi che lo hanno spinto ad abbandonare il mondo del calcio. Osvaldo è uno spirito libero, si sa, e ha vissuto come una gabbia il periodo in cui giocava a pallone: "Non rinnego la mia vita da calciatore e il calcio in generale. Mi ha dato tanto, ma troppo spesso mi sentivo come pesce fuor d’acqua. Ora sono felice, più di prima. Il calcio mi ha reso felice, ma l’atmosfera del calcio, no. Mi sentivo sempre più sopraffatto dall’atmosfera. Attenzione, non rinnego affatto il calcio: lo adoro ed è la cosa più bella che mi sia successa nella vita. Ma la pressione del giudizio delle persone, tutti che vogliono esprimere le proprie opinioni e vivere la vita degli altri quando non sanno come vivere la propria vita. I personaggi pubblici hanno gli stessi problemi di chi vende verdure nell’angolo. Il calcio mi ha dato la possibilità di aiutare la mia famiglia. Per realizzare il sogno di dire al mio vecchio di non lavorare più. Mi ha permesso di viaggiare e di conoscere il mondo, di cambiare la mia mente e la mia vita. Mi piace la strada che mi ha regalato il calcio, ma mi ha tolto la libertà. E la mia libertà non ha prezzo e non è negoziabile". Poi Osvaldo ha parlato di Cristiano Ronaldo e Messi, ammettendo che non vorrebbe mai essere come loro: " A Cristiano piace tornare a casa e fare 150 sit-up, a me piace accendere un fuoco per un arrosto. Vorrei essere Messi? No. Mi piacerebbe giocare come lui, quello si, ma poverino, non ha vita! Vive in una prigione d’oro. Non potrei essere qui a bere qualcosa. A quei livelli non sei nemmeno a casa. Compri la più grande televisione del mondo e poi non puoi stare in salotto a godertela. Perché prendi una Ferrari per andare ad allenarti al campo che dista 15 minuti? Non mi è mai importato del denaro, ma, occhio, ho anche speso in cose stupide. E ora anche, ma in modo più economico. Se fossi Messi, non lascerei il calcio, anche se volessi. Sei il migliore del mondo e questo è vale qualcosa. Però non si tratta di fare solo ciò che sai fare meglio, devi dedicare 24 ore al giorno, 365 giorni".

Arturo Minervini