Marco Bracci, allenatore ed ex nazionale di volley, ha commentato così ad RMC Sport la scomparsa di Bebeto, che fu ct dell'Italia dal '96 al '98: "Era una persona con grandi capacità e grande umanità. Da allenatore ha saputo coinvolgere anche la seconda generazione, i vari Bovolenta, Meoni, Fei e gli altri giocatori che hanno fatto parte di quella nazionale che poi in Giappone ha vinto il Mondiale. E' stato molto capace in tutto l'arco della sua carriera, prima è stato un grande giocatore e poi dopo è stato un grandissimo allenatore. Una persona molto intelligente che ha saputo adattarsi, evolversi e quindi migliorarsi ma mano che la vita andava avanti e i traguardi gli si presentavano di fronte".
Che allenatore era da un punto di vista tecnico?
"Un allenatore a cui piaceva andare d'accordo con tutti i suoi giocatori era molto curioso, voleva sapere ciò che pensavamo noi di quello che stavamo facendo. Voleva il massimo coinvolgimento da parte di tutti, ha sempre detto se chiedo ad un atleta di fare un determinato gesto e l'atleta non è convinto di volerlo fare è probabile che poi lo faccia sbagliato. Quindi voleva sempre capire e sapere cosa pensavamo noi per poi per eventualmente decidere di fare altre cose. Un grande veramente".
Ti ha influenzato nel tuo ruolo da allenatore?
"Sicuramente. Io ho sempre detto che ho avuto tantissimi bravi allenatori,Velasco, Montali, Bagnoli e per me Bebeto è stato sempre il numero uno. l'ho sempre detto e non ho paura a ripeterlo. E' stata una doccia molto gelida ieri, quando tutti quanti noi abbiamo avuto questa brutta notizia".