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Viscidi: "Pochi attaccanti per la Nazionale? E' un problema di metodo, qui troppa tattica e poca tecnica"
20 set 2022 16:24Calcio

A Maracanà, nel pomeriggio di TMW Radio, è intervenuto il coordinatore delle giovanili azzurre Maurizio Viscidi.

Inspiegabile che si lavori così bene con tanta meritocrazia e che in Serie A ci siano solo 5 attaccanti italiani a disposizione di Mancini:
"Noi siamo quarti in Europa, un risultato incredibile perché davanti a Nazioni ma perché abbiamo un livello calcistico medio elevato, ma ci manca il giocatore che ruba l'occhio, che fa la differenza. Dobbiamo chiederci con senso di autocritica se abbiamo un movimento calcistico troppo tattico che porta a dei risultati a scapito della crescita individuale. Soprattutto agli attaccanti li si richiama al gioco di squadra, sacrificando le proprie qualità di dribbling e tiro. Forse qualcosa dobbiamo rivedere nell'intero programam calcistico, a partire dai ragazzini di 6 anni in su. E' una metodologia di allenamento, non è solo questione di rigidità tattica. Se si va subito su tattica collettiva invece che l'individuale è un problema metodologico. E poi è psicologico, perché diamo un messaggio sbagliato in partita ai ragazzi di fare le cose semplici invece di rischiare con le proprie qualità".

Come risolvere il problema?
"Stiamo affrontando in Federazione il problema, abbiamo un programma che prende il problema dalla base, da quando i bambini iniziano a giocare. Non possiamo pensare che un ragazzo impari il dribbling a 18 anni. E' venuta meno la grande palestra della strada. C'è stato un vuoto metodologico che ha portato a questo momento storico difficile, soprattutto per gli attaccanti. Abbiamo affidato i ragazzi ad allenatori e scuole calcio che pensano più al collettivo piuttosto che a vincere i duelli. Siamo in Europa neanche a metà come numero di duelli individuali cercati, siamo troppo tattici. L'allenatore italiano a livello giovanile fa le stesse cose di quello della prima squadra e su questo dobbiamo intervenire. Se il sistema non premia gli allenatori per il miglioramento del singolo, non si migliora. Ora sono in Polonia e vedo che tra i ragazzi si fa tecnica, in Italia si fa solo tattica".

Giovani non arrivano in Serie A perché non sono forti?
"Perché c'è uno stacco enorme tra il campionato Primavera e la Serie A. Non sono pronti. le seconde squadre avrebbero potuto coprire quel buco. Per un tecnico di Serie A poi c'è bisogno di risultati o va via. Uno così deve usare giocatori esperti per salvare la panchina. In Italia non esiste programmazione per valorizzare i giovani. Nessuno mai valorizzerà così i giovani. Con le seconde squadre invece puoi ottenere questo, far crescere i giovani e prepararli".

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