Ezio Raciti, ex allenatore del Messina, è intervenuto nel corso di "A Tutta C" a TMW Radio per commentare vari temi.
Un pronostico sui playoff?
"È una domanda da un milione di dollari. Ci sono parecchie squadre attrezzate bene. Ci sono Benevento, Avellino ma anche il Padova. Per me il Catania può essere la sorpresa".
Che idea si è fatto proprio sul Catania?
"Per me hanno avuto poca pazienza all'inizio. Hanno avuto troppo fretta di cambiare. Secondo me aveva un'identità che è stata persa con i vari cambi. Nella partita secca, comunque, può rendere tanto mentre fa fatica se deve avere continuità. Per il potenziale che ha ci sta tutto il ruolo di protagonista nei playoff. In questi, perché sono molto lunghi, il pronostico sfugge".
Sul Messina invece?
"Il mio percorso a Messina è iniziato tre anni fa. A Dicembre, poi, mi è stata affidata la squadra. I risultati ottenuti mi hanno fatto restare in panchina. L'anno successivo, però, hanno deciso di puntare su un profilo con più esperienza e vincente. Non andò come previsto e venni richiamato. Sono riucito a salvare la sqaudra e, anche se pensavo di meritare la conferma, mi sono ritrovato con un pugno di mosche in mano".
Ha scritto una lettera per i suoi giocatori poi
"Ancora oggi mi sento con quasi tutti i componenti del primo e del secondo gruppo del Messina. Ho ricevuto anche messaggi bellissimi da alcuni ragazzi, anche quelli che non sono più a Messina e magari hanno fatto bene da altre parti".
Tanto affetto anche dai tifosi
"Proprio l'altra sera sono stato opsite in una trasmissione di Messina e in molti hanno voluto farmi arrivare il loro gradimento. Questo im ha fatto molto piacere".
Lei, come Ballardini e Nicola, è uno specialista di salvezze?
"Non so rispondere a questa domanda. Io vi so dire però che ho fatto tre salvezze e in tutte queste c'erano delle cose in comune. Quando subentri in una situazione complicata si cerca sempre prima di entrare nella testa dei giocatori per capire il loro malesse e cercare di ricompattarli. Iniziando dall'inizio, forse, cercano allenatori di altro tipo. Penso, però, di essermi meritato in campo questa possibilità".
In Serie C vede delle prospettive migliori per le squadre del meridione? Quali sono le differenze tra i vari gruppi?
"Quest'anno avevo avuto un'offerta da una squadra del gruppo A ma non è andata in porto per vari motivi. Secondo me la differenza è che al nord c'è più organizzazione. Nel girone C vogliono tutto e subito. Ogni anno, però, ci rendiamo conto che cambiando ogni anno tanto non si riesce a vincere. Io credo molto nell'organizzazione, nel gruppo e nella continuità".
Sulla Juve Stabia?
"Se pensiamo al fatto che all'inizio dell'anno erano state date cinque squadre importanti capiamo che hanno fatto benissimo con organizzazione e voglia di lavorare. Sono riusciti a superare anche ogni tipo di difficoltà. Hanno vinto meritatamente".