A TMW Radio è il momento de L'Editoriale. A intervenire oggi Fabrizio Ponciroli.
Sulla vittoria della Juventus contro il PSV?
"Ho visto una Juventus bella tonica portata avanti dal pubblico. L’atmosfera intorno alla squadra è completamente diversa rispetto allo scorso anno. La scena, poi, se l’è presa Yildiz con un vero e proprio capolavoro. Non ho visto, però, un avversario di primo livello, un PSV arrendevole. Questo, comunque, non toglie nulla alla Juventus. La cosa importante davvero è che mi sembra che tutti siano d’accordo con le idee di Motta. Adesso bisogna solo aspettare che Vlahovic si sblocca".
Cosa deve fare Vlahovic per sbloccarsi?
"Questo è una domanda da un milioni di dollari. Ormai sono mesi che parliamo di lui. Mi sembra che il problema sia sempre lo stesso: è un giocatore che, se riesce a essere subito incisivo, fa la differenza. Tutto questo, però, viene ribaltato nel caso la partita non va come lui spera. In questi casi sembra andare in tilt. È un giocatore di grandissime potenzialità che però non sa gestire le partite che non gli vanno a genio. A lui manca di essere decisivo anche quando gioca male".
Sulla sconfitta del Milan contro il Liverpool invece?
"Premetto che io ero a San Siro. Mi sono preoccupato fin dall’inizio. Anche nell’inizio positivo, infatti, noti che c’è qualcosa che non va in questa squadra. Si vede Calabria che si arrabbia con il compagno, i centrocampisti che non si vanno a prendere il pallone e altro. La cosa che mi ha davvero preoccupato è che Fonseca, invecchiato di 10 anni in 2 mesi, in conferenza stampa ha voluto ribadire di essere lì per il suo gioco e che non cambierà mai. Per me per esempio Loftus-Cheek in quel ruolo è davvero sprecato. La contestazione della curva, sinceramente, è stata doverosa e corretta. Mi sembra un Milan disordinato e non puoi essere così male dopo 4-5 gare giocate".
Un bilancio generale sulle altre italiane?
"Mi sembra che l’Italia se la possa giocare. L’Inter ha fatto una grande impresa, non era facile venire via da lì con un pareggio. Haaland non ha toccato palla contro Acerbi. Per me hanno dimostrato che le italiane possono fare tutte bene, da vedere il Bologna contro avversarie più importanti. Anche l’Atalanta davvero bene bene perché meritava la vittoria contro l’Arsenal".
Le piace la nuova Champions League?
"A me piace molto. Io sono un baskettaro e questa è una mezza copia di quel modello. La cosa bella, poi, è che puoi anche riprenderti se sbagli una partita, cosa che non succede se perdi una gara in un girone. Per me alla fine capiranno tutti che è una formula migliore. Sulla storia di gare inutili per il livello di Champions League, sinceramente, penso ce ne fossero anche di più con i gironi. Per me è stata una rivoluzione bella e necessaria".
Sul terremoto successo a Roma con l’esonero di De Rossi e l’arrivo di Juric?
"Non mi lascia perplesso perché tanti non capiscono che gli americani, o comunque quel modo di pensare, sono così. Loro credevano ci fosse un problema nell’allenatore e hanno agito, senza preoccuparsi della piazza e del rapporto dell’allenatore con i tifosi. La scelta stupisce se ragioni come lo facciamo noi. in un’altra società, magari con un proprietario italiano, De Rossi avrebbe avuto un’altra occasione. Per quanto mi riguarda è un errore colossale, non puoi cambiare un allenatore dopo così poco. Juric, sicuramente, si è preso una bellissima responsabilità. A me sembra un rincorrere il colpo vero, ossia quello che ti risolve tutto i guai. Si vede che hanno voglia di vincere e credo che loro siano sicuri di aver trovato in Juric la persona giusta".
Sulle parole di Conte in conferenza stampa su Juventus-Napoli?
"Parole mai banali. Dice sempre quello che pensa senza mai pensare alle conseguenze. È un vero protagonista che ha sempre cercato il meglio per sé e per la sua carriera. Purtroppo a certi livelli funziona così. A me piace così. Io lo prenderei sempre con tutti i suoi difetti. Come motiva lui i giocatori ce ne sono davvero pochi. Sono curiosissimo di vedere Juventus-Napoli perché per me si confronteranno il presente e il futuro del calcio, che è Thiago Motta, con uno che ti ringhia contro".