Durante l'appuntamento odierno con L’Editoriale sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto Fabrizio Ponciroli. Queste le sue parole:
Cosa ci ha detto la sfida di Lipsia per la Juventus?
“È stata una Juventus meravigliosa, è una di quelle date da ricordare. Non ricordo una partita che mi abbia esaltato così tanto come quella di ieri, sembrava la classica gara che inizi male e finisci peggio. Prima gli infortuni, poi l’espulsione del portiere, alcune scelte arbitrali rivedibili, e invece questa Juve ha un coraggio incredibile. Una Juventus che in dieci pressa il Lipsia onestamente non ricordo una squadra che ci mette questo coraggio, forse solo il Barcellona. La Juve ha rischiato tanto con questo atteggiamento, ma invece è stata meravigliosa e la squadra sta molto bene fisicamente. È stato uno spettacolo, in più si è visto il miglior Vlahovic da quando è arrivato alla Juventus. Conceicao poi è un campioncino, ha delle movenze straordinarie, ha dei numeri che gli altri non hanno. Solo tentare quel dribbling sul terzo gol non è da tutti, c’è un mix di incoscienza e magia, questo ragazzo ha qualcosa di diverso. Le uniche note dolenti sono gli infortuni, temo che quello di Bremer possa essere pesante. L’altra nota dolente è Douglas Luiz, nel finale anche lui ha combattuto ma non puoi entrare in campo e fare un errore del genere. Ero straconvinto della chiamata dell’arbitro, quello è rigore. Questo ragazzo deve capire che gli altri vanno a mille all’ora e deve darsi una mossa, spero sia solo l’ambientamento. Io ricordo il giocatore dell’Aston Villa, si vedeva che era a suo agio con le tante responsabilità, ma qui deve condividerle. Thiago Motta ha diversi casi spinosi da gestire, da Douglas Luiz a Danilo e Thuram. Non ho nulla da dire a Thiago Motta, dopo quello che si è visto ieri poi è un idolo incontrastato, ma dovrà gestire bene lo spogliatoio e dare importanza a tutti”.
Un tema è stata la conduzione di gara arbitrale, come hai giudicato l’arbitraggio?
“Douglas Luiz è rigore tutta la vita, l’espulsione di Di Gregorio ci sta, per me l’unico errore è sul contatto su Vlahovic. Forse lo stesso Vlahovic ha esagerato un po’ troppo, da regolamento quello è rigore. Forse la reazione di Vlahovic non è stata naturale e ha tratto in inganno l’arbitro, dobbiamo abituarci che in Europa c’è un VAR diverso, ma tutto sommato l’arbitro direi che abbia fatto le scelte corrette ad eccezione del contatto su Vlahovic”.
L’Atalanta vince nettamente con lo Shakhtar, che vittoria è stata?
“Lookman è un giocatore unico, capisco Gasperini quando soffriva quest’estate. È un giocatore di un’altra categoria, poi vedo i presupposti per un’Atalanta ancor più offensiva, è una squadra votata all’attacco e che non perde la propria identità. Bella vittoria di una squadra matura, si vede che Gasperini è molto più rilassato. Non lo ammetterà mai, ma aver vinto quel trofeo con l’Europa League gli ha dato una serenità diversa. Quel trofeo ha cambiato la percezione che abbiamo di Gasperini, ma anche la sua percezione. Mi sembra più tranquillo, e poi ha una gran squadra. L’Atalanta può essere la rivelazione di questa strana Champions League, nessuno la vuole affrontare perché se la incontri in giornata mette in crisi chiunque”.
Come esce da Anfield il Bologna?
“Il Bologna ha fatto il suo, per me è uscito da Anfield a testa alta come chiedevano i tifosi. Poteva anche segnare, probabilmente avrebbe perso lo stesso ma poteva fare gol e un gol ad Anfield è sempre bello. Il Bologna si sta divertendo in Champions, non importa quanti punti farà ma l’atteggiamento è quello giusto, a contrario di quello del Milan ad esempio. Poi non affronterà sempre il Liverpool, magari arriverà una vittoria che andrebbe festeggiata come la vittoria del trofeo. Io voglio questo atteggiamento, abbiamo un atteggiamento europeo, un calcio moderno che mi sorprende. Solitamente facciamo le barricate, invece ora si gioca con aggressività e personalità”.
Che ambiente c’era a San Siro contro la Stella Rossa?
“L’atmosfera era diversa, ormai vedo più le milanesi che la Juve. Mi è piaciuto il fatto che comunque la Curva abbia sostenuto la squadra, però sembra esserci nell’aria un po’ di preoccupazione, non c’è serenità. Io credo che l’Inter sia una squadra fortissima, nella miglior versione possibile è quasi ingiocabile in Italia, ma a livello difensivo qualcosa non torna più. Anche con la Stella Rossa si è visto qualche errore di troppo, hanno lasciato troppa libertà a Maksimovic che è un gran bel giocatore. Contro certe squadre lasciare questi spazi è rischioso, se non hai quella solidità difensiva contro squadre come Bayern e Liverpool puoi andare in difficoltà. Il dubbio è sulla difesa, ma sono convinto che dipenda molto anche dal centrocampo, i centrocampisti corrono sempre tanto e forse Inzaghi deve trovare qualcuno che possa dare un’ulteriore mano. Sul Milan continuo a pensare che vada dove lo porta Leao, è troppo Leao-dipendente e questo ragazzo ti fa innervosire. Quando si accende ce ne sono pochi come lui, ha delle accelerazioni e un controllo palla straordinario, però lo vedi poco e sembra il classico giocatore che si accende una o due volte a partita, questo non è sufficiente. Lui è la perla del Milan, se non si accende Leao non vanno da nessuna parte. A livello difensivo poi dar via Kalulu è stato un errore grave, hanno dato via il miglior centrale che avevano”.
Cosa pensi dell’inchiesta di Milano sulla criminalità nelle curve?
“Non mi piace che venga fatta di tutta un’erba un fascio, associare tutta la Curva ai criminali non mi piace. Tanti anni fa era così e non ho paura a dirlo, era un vero problema, non negli ultimi anni. Poi che ci siano frange criminali e che non dovrebbero essere nel mondo del calcio siamo tutti concordi, ma non bisogna dimenticare che senza gli ultras non esiste il calcio. Non sono criminali, quelli non c’entrano nulla col calcio. Gli ultras fanno di tutto per la loro squadra, mi dà fastidio chi dice che Inzaghi o Skriniar non dovevano rispondere a loro. Andateci voi, abbiate voi il coraggio di parlare con quei criminali. Siamo umani, non sono supereroi i calciatori o gli allenatori. Bisognerebbe avere la capacità di denunciare e parlare, sperando che non ci siano ritorsioni perché magari può finire ancora peggio. Basta pensare che siamo tutti intoccabili, non funziona così”.