Mario Petrone, allenatore, è intervenuto nel corso di "A Tutta C" a TMW Radio per commentare vari temi.
Che idea si è fatto sulla situazione dell’Ascoli? Nonostante l’arrivo di Di Carlo la situazione non è cambiata secondo lei?
"È un peccato. È inutile parlare della società e del blasone. Sono retrocessi nell’anno in cui non dovevano farlo. Per me, poi, l’idea di partire con Carrera era anche giusta. Va detto che è sempre complicato dare giudizi se non si è all’interno. Io ho anche visto la squadra e per me è una buona squadra e non può stare in quella posizione in classifica. Quello che posso percepire è che manca un po’ di personalità, quella di giocare con tanti tifosi che ti applaudono se vinci e invece hai i fucili puntati se perdi. Per me stanno pagando questo".
A lei è mai capitato un momento del genere? Come si supera?
"A me ad Ascoli è capitato l’anno della B che ci venne data per l’illecito del Teramo a settembre. Prendemmo dei calciatori che però non giocavano da mesi. Avevamo messo in conto di dover dare del tempo a tutti di ambientarsi. Nonostante tutto avevamo 10 punti in 10 partite e ci fu una forte contestazione. È normale che qualcosa paghi se i giocatori arrivano a fine mercato. Io poi posso dirvi che quando si cambia un allenatore va sempre capito il perché viene fatta questa scelta. In questo momento infatti sembra che si è capito che non era la scelta da prendere. Io da allenatore dico che noi magari paghiamo dopo 6-7 partite per scelte che non vanno prese".
Il pubblico di Ascoli, poi, è un pubblico che mette pressione
"Io ho vissuto questi momenti proprio ad Ascoli. Quando ci fu un momento negativo in C ci fu la contestazione. Noi dovevamo fare di tutto per ricompattare l’ambiente. Alla fine la cosa ci diede anche ragione perché riuscimmo ad arrivare a vincere il campionato. Il pubblico di Ascoli è un pubblico molto presente. Bisogna rimboccarsi le maniche quando arrivano le fischi. È comunque un pubblico che ti sostiene. I ragazzi devono essere orgogliosi di giocare in una piazza in genere".
A non aiutare è anche il girone molto complesso?
"Il girone è molto complesso. Basti pensare che la Torres che lo scorso anno ha fatto un campionato di alto vertice si è comunque rinforzata. Io mi auguro che l’Ascoli possa sterzare e che alla fine arrivi ai playoff. Spero che Mimmo possa riuscire a gestire al meglio l’organico".
Lei ha allenato in varie squadre Carlo Pelagatti del Legnago? Che ci può dire di lui
"Carlo è un ragazzo d’oro e un grandissimo professionista. È un ragazzo integro e si mantiene molto bene fisicamente. L’ho visto giocare proprio il mese scorso e aveva fatto una buona partita. È un giocatore che non può non giocare in questa squadra. Sono convinto che lui non voglia assolutamente retrocedere. Sono sicuro che se gli viene data fiducia è un giocatore che può aiutare sotto ogni punto di vista. Io di lui posso parlare solo che bene perché è un ragazzo eccezionale".