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Marchetti: “Con Koopmeiners Juve da Scudetto. Messaggio di forza del Napoli”
27 ago 2024 11:29Calcio
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Durante l'appuntamento odierno con L’Editoriale sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto Luca Marchetti. Queste le sue parole:

 

La prima telenovela che si chiude è Koopmeiners-Juve.

“È stato raggiunto l’accordo, ora andrà formalizzato ma la Juventus ha già prenotato le visite mediche. Manca solo la formalità dello scambio di documenti, la Juve è partita da 45 milioni ed è arrivata a 52 milioni più sei di bonus, tre dei quali facilmente raggiungibili. È un’operazione che si è rivelata sfiancante, per noi ma anche per le società. L’Atalanta voleva trattenere i big dopo la vittoria dell’Europa League, poi il pressing della Juventus che assomiglia a quello proposto da Thiago Motta in campo. Sono tornati i certificati medici che andavano di moda 10-15 anni fa, l’Atalanta ha mollato e aveva già aperto nel weekend. La cosa importante è che il giocatore si muove, per la Juve resta un’operazione sostenibile. Per far capire al costo azienda Rabiot non costava molto meno a Koopmeiners, la Juve prende un giocatore unico a livello nazionale e forse anche internazionale. Segna tanto e copre molto campo, si inserisce in un contesto dove si sta facendo bene con dei giovani, in attesa dei grandi colpi del mercato. La Juve si toglie la maschera, da possibile mina vagante si iscrive alla corsa per insidiare l’Inter nella lotta per lo Scudetto. Con Conceicao, Nico Gonzalez, Koopmeiners e l’ultimo obiettivo Sancho la Juve getta la maschera. L’Atalanta cede Koopmeiners ma lo fa alla cifra che ha sempre voluto. Sancho è ancora una trattativa aperta, non è facile perché il budget è solo per un prestito e l’inglese guadagna tantissimo. Serve un accordo con lo United, c’è il Chelsea intanto che propone vari scambi. Se dovesse uscire Chiesa, su cui ci sono Barcellona e Liverpool, si può accelerare”.

 

La Roma si fermerà a Danso?

“No, non può. C’è necessità di andare a prendere un esterno offensivo, può essere Ngonge in prestito dal Napoli, può essere Pardo se dovesse cedere Abraham. De Rossi poi vuole un centrocampista con un passo diverso, dipende dalle uscite con Bove che è in partenza. La priorità era sicuramente un difensore centrale. Non so se l’arrivo di Danso può portare la Roma a passare alla difesa a tre, al momento però l’emergenza è tamponata”.

 

Il Napoli sta per chiudere Lukaku e McTominay?

“Si sta provando a chiudere con Lukaku per i diritti d’immagine, il matrimonio non poteva non farsi e stanotte si sono limati i dettagli. Il Napoli fa un investimento importante, oltre ai 30 milioni per un giocatore over 30 bisogna sottolineare che il Napoli ancora non ha ceduto Osimhen. Il Napoli sta facendo uno sforzo importante anche con gli arrivi di Neres e McTominay, c’è un’inversione di rotta rispetto al passato. Per competere per lo Scudetto con Inter e Juventus servivano investimenti importanti anche per le alternative, anche se Lukaku sarà un titolare. Per Osimhen c’è la speranza di trovare l’accordo, ma al momento non c’è alcuna certezza. Non so come gestirà la situazione il Napoli. Osimhen si allena a parte, non so come si metteranno d’accordo e non so se ci saranno margini da una o l’altra parte. È impensabile che un giocatore così importante possa star fuori. Un giocatore che fa così la differenza tenerlo fuori sarebbe un delitto, anche per il giocatore stesso. Venerdì chiude il mercato in Europa, ancora non è cambiata la data araba e rimanere fuori non penso sia un’opzione. Se Lukaku non dovesse arrivare è perché non si è chiusa l’operazione, non è assolutamente legato a un possibile addio di Osimhen. Il Napoli si sta prendendo un rischio, ma sia chiaro che il Napoli non fallisce se non vende Osimhen. Ha la forza economica per reggere un anno con una spesa in più. Io leggo in positivo questa situazione, c’è la voglia di essere competitivi visto che la Champions è un obbligo per il Napoli il prossimo anno”.

 

Cosa sta succedendo al Milan?

“Se tutto si aggiusterà non lo so, credo sia eccessivo parlare già di esonero di Fonseca. È vero che i risultati e le prestazioni non sono soddisfacenti, specie a livello difensivo. Quando si cambia allenatore bisogna aspettare che il gruppo recepisca l’allenatore, se si mette in discussione il progetto tecnico dopo due giornate si fa il più grande errore. Non si può cambiare il pensiero dei tifosi, ma si può indirizzare. Il Milan ha fatto un mercato chirurgico, ha preso i giocatori che voleva, ora deve concretizzare sul campo. Nel precampionato sembrava imbattibile, ora fa acqua da tutte le parti. La critica c’è e deve essere presa in considerazione, ma ci vuole equilibrio”.

 

È preoccupante anche la situazione in casa Roma?

“Su Dybala De Rossi non ha preso posizione perché non può farlo. Capisce l’esigenza tecnica ed economica, poi c’è il rapporto con il giocatore e la riconoscenza di una classe che nel nostro campionato nessuno ha. A livello tecnico fa la differenza, a livello economico poteva essere una spinta per cambiare alcuni elementi nella rosa. Una parte della tifoseria si aspettava un De Rossi più schierato, ma adesso fa l’allenatore e non il tifoso. Dopo la partita con l’Empoli è stato onesto, poi c’è da dire che la Roma ha preso quattro pali e non meritava di perdere. Non vedo una situazione di difficoltà, c’è una squadra in costruzione e che deve essere ancora equilibrata. Manca il difensore e ora arriva Danso, manca un esterno, un centrocampista e c’è curiosità per la fascia destra. Abdulhamid è uno dei giocatori più importanti del campionato arabo, non è un acquisto esotico ma mirato, forse però serve più esperienza lì a destra”.

Redazione TMW Radio