Durante il programma "A Tutta C" a TMW Radio è intervenuto Jedaias Capucho Neves, allenatore ed ex calciatore, per commentare vari temi.
Che idea si è fatto su questo inizio del Vicenza?
"Io vi dico che per motivi lavorativi sto seguendo la C poco ma voglio tenere d’occhio il Vicenza. Per me questo può essere il campionato in cui si sale di categoria. Io mi auguro per loro che riescano ad arrivare in B perché sono molto affezionato a quella piazza".
Il girone del Vicenza però è molto complicato
"Assolutamente sì. Noi pensiamo che il girone del sud sia quello più difficile ma il girone A ha davvero squadre di un livello tecnico alto. Quest’anno, poi, c’è anche il Lecco. Sono tante le squadre fastidiose e con cui devi lottare. Il Vicenza si trova a fare la guerra in un girone che sembra ma non è semplice".
Vicenza è una piazza molto storica
"Vicenza è una piazza che ha sempre lottato in Serie B per arrivare in A. Ad aver complicato tutti i piani del club sono stati i vari problemi che ci sono stati negli anni".
Che ci può raccontare, invece, della sua avventura al Rimini?
"Quando andai era c’era un presidente e una società molto convinta. Lì c’era un presidente molto ambizioso e che amava il calcio. Per me è stato uno dei presidenti migliori della mia carriera. Purtroppo lui morì l’anno dopo il mio addio e da quel momento finì la magia del Rimini. Vi posso dire che per lui l’obiettivo vero era fare il salto di categoria. Il primo anno feci 13 gol e l’anno successivo ne feci 11 nei primi 6 mesi. Io quando andai a Cagliari lui era già scomparso e vi posso assicurare che non avrebbe mai permesso a me di andare via. Io sono rimasto nel cuore dei riminesi e loro sono rimasti nel mio cuore".
Come sta andando la sua avventura con l’AZ Milano?
"A parte un mio piccolo infortunio sta andando molto bene. Sono molto entusiasta del progetto e mi ha fatto piacere che mi hanno chiamato fin dall’inizio. Le premesse erano già buone e per ora sono state rispettate".