A parlare dei temi di giornata a Maracanà, trasmissione di TMW Radio, è stato Stefano Impallomeni, giornalista ed ex calciatore.
Napoli, 20 anni di ADL:
"Faticosi all'inizio, poi un bilancio decisamente positivo. Agli inizi sapeva qualcosa, poi si è strutturato ed è venuta fuori la sua capacità imprenditoriale ma anche il fiuto calcistico. E' un uomo che ha visione. Può essere divisivo ma anche inclusivo alla sua maniera. Ha una maniera netta di intervenire, ha cercato di innovare il sistema, è stato l'anima critica di questo. Certamente è un innovatore, nonostante l'età avanzata. Va ascoltato e non soltanto combattuto".
E ora?
"Ha reagito bene dopo il decimo posto con Conte. Ha reagito ADL tra un insolito silenzio, spendendo un sacco di soldi. ADL ha fatto una campagna acquisti importante, per dare impulso a una società che deve rilanciarsi".
Pallone d'Oro, cosa dice?
"Faccio una menzione particolare per la giocatrice della Roma Giuliani, la prima italiana nella storia ad essere nella lista. Per il resto fa notizia che non ci siano Messi e Ronaldo, è la prima volta che succede che non ci siano entrambi dopo anni di dominio. Non ci sono italiani, se non Donnarumma. Io credo che alla fine il mio favorito è Rodri, protagonista con la Spagna e col City".
Juve, c'è voglia di vedere i nuovi acquisti all'opera:
"Con due titolarissimi come Koopmeiners e Douglas Luiz Motta farà un buon lavoro, entrambi hanno qualche problemino e devono mettersi in forma. Ora può rimettere a posto qualcosa come princìpi di gioco. Sarà un bene che lavorino questi due con Motta adesso".
Koopmeiners giocherebbe nell'Inter? E al posto di chi?
"Sì. L'Inter ha una vocazione offensiva ben marcata, potrebbe alternarsi a Barella e Mkhitaryan".
Lautaro può essere nella top-5 del Pallone d'Oro?
"Sì, ha vinto il titolo della Serie A, è il bomber e un leader della squadra. E ha avuto un riscatto con l'Argentina in Copa America. E' fortissimo e quindi ce lo vedo lì, anche sul podio".
Italia, Spalletti è uno dei pilastri della Nazionale del futuro o no?
"Lo pensavamo prima dell'Europeo, ora è diventato un uomo al bivio. Contro la Francia, squadra molto forte, ci sarà il primo test significativo. In pochi mesi è cambiato il mondo per Spalletti. Le sue parole non sono state di facciata ma un grido di dolore, richiamando anche a un impegno collettivo i giocatori. Siamo in una crisi cronica e dobbiamo uscirne fuori con le nostre caratteristiche, un po' di scaltrezza e furbizia".