Si conferma stupendamente corta la classifica della Serie A, con il Torino che si innalza da solo in vetta alla classifica, come non gli accadeva da quarantasette anni. Un weekend fatto di big match, alcuni avvincenti, altri decisamente meno. In attesa di Atalanta-Como di domani, diamo un po’ i numeri:
Gabbia 10: Il voto potrebbe assolutamente risultare esagerato per la prestazione del comunque eccelso numero quarantasei del Milan, ma il giudizio questa volta va aldilà di ciò che si è visto nel mirabolante derby della Madonnina. Lui, di Busto Arsizio, in rossonero da quando non aveva neanche tredici anni, Deus Ex Machina di una stracittadina vinta ad un passo dal traguardo, dopo che per sei interminabili volte era sempre e solo stato il drappo nerazzurro a sventolare spavaldo. Questa volta il sigillo lo ha messo lui, con un magistrale colpo di testa, oltre che colpo di scena. Ha dovuto fare armi e bagagli un anno fa, ha dovuto lasciare casa sua per trovare finalmente sé stesso. Una volta tornato, il ragazzo è diventato uomo e la serata di oggi non è altro che il compimento di un percorso. Il voto insomma va anche per ciò che rappresenta quell’incornata, emblema di questo folle, imprevedibile ed irrefrenabile groviglio di emozioni che chi(amiamo) Calcio.
Gudmundsson 7,5: Gli sono bastati quarantacinque minuti per conquistarsi il Franchi e per regalare alla Fiorentina il primo successo stagionale. Si procura un rigore e ne trasforma due, dimostrandosi freddo come il clima della sua Islanda, ma raggiante nel sorriso come il bel sol della Toscana. Le vicende extra campo hanno fatto parlare inevitabilmente più di ciò che accade sul terreno di gioco, ma al momento l’ex Genoa è apparso sereno. Il resto della prestazione ad ogni modo non è stata esaltante, ma visto l’impatto i prossimi impegni si prospettano ben più che allettanti.
Dovbyk 7: Si conferma in crescita dopo il gol di Marassi, mettendo il timbro anche contro l’Udinese. Nella rete con cui sblocca l’incontro c’è molto del suo repertorio e della sua capacità di sfruttare i palloni filtranti. Lotta e lavora per la squadra, sfornando anche un bell’assist per Baldanzi e segnando anche la doppietta, salvo annullamento da parte del Var. Il voto è dunque positivo per il bomber ucraino, ma è evidente che ci siano ancora degli ampi margini di miglioramento per lui, il che non può far altro che ben sperare per i tifosi giallorossi. Da annotare un’intesa in fasi di affinamento con Dybala, l’uomo perfetto per innescarlo.
Juve-Napoli 4: Il risultato è lo stesso di Manchester City-Inter, ma non c’è certo bisogno di spiegare come lo spettacolo sia stato nettamente differente. Ritmo ed intraprendenza da una parte, timore e costante temporeggiamento dall’altra. Quello della maggior parte degli grandi scontri diretti è ormai un tema frequente del nostro campionato. Sempre meno gol, sempre meno spettacolo e sempre meno qualità. Del resto nella gara di Torino tutti gli uomini più attesi hanno disertato, non rendendosi mai pericolosi o protagonisti. Pretendere irresponsabilità e follia da parte delle squadre in cambio di più reti sarebbe da ottusi, ma ogni tanto vedere qualche big match giocato a viso aperto non sarebbe così mal visto.