Aspettando i posticipi del Lunedì possiamo iniziare a trarre qualche embrionale conclusione dopo centottanta minuti di campionato. La più interessante è sicuramente quella che ad ora nessuna squadra è a punteggio pieno e, se Verona-Juventus dovesse finire in parità, potrebbero proprio non essercene. La forte speranza è che si possa ammirare una Serie A ancora più combattuta, non solo tra le big, ma finalmente anche considerando le altre squadre, che potrebbero essere il termometro per la competitività del nostro campionato. C’è anche da dire che le cosiddette piccole tendono spesso a carburare immediatamente, salvo poi calare alla distanza. Staremo a vedere, nel frattempo diamo un po’ di numeri.
VANOLI 8: Una manciata di giorni di esperienza come allenatore in prima in Serie A e già le risposte che si sono viste sono di alto livello. Quasi vittoria a San Siro contro il Milan e successo in rimonta contro l’Atalanta. I risultati però non arrivano mai da soli, ma sono frutto delle idee. L’invenzione delle mezzali intelligenti (Ilic e Ricci) stanno già regalando degli spunti intrigantissimi, ma anche Che Adams sta già colpendo parecchi addetti ai lavori. A condire il tutto le dichiarazioni in conferenza stampa riflettono perfettamente la mentalità di Vanoli. Corretto sottolineare come la cessione di Bellanova non fosse condivisa da egli stesso, ma guai a cercare alibi: testa bassa e lavorare. O forse per il Toro sarebbe meglio dire: testa bassa e caricare!
ITALIANO 6,5: Nonostante il risultato del Maradona appaia pesante, è necessario essere oggettivi ed analizzare i fatti. Il Bologna di Italiano per lunghi tratti ha infatti messo in difficoltà il Napoli, grazie ad un’aggressione lucidamente feroce e alla ricerca costante di imbucate nelle retroguardia azzurra. Alla lunga è mancata la concretezza e un po’ di incisività sugli esterni, ma una cosa è già lampante. Italiano si sta riadattando alle caratteristiche dei suoi nuovi uomini. Il calcio che si è visto nelle prime uscite dei rossoblù infatti è meno orizzontale rispetto a quello applicato dalla Fiorentina nelle ultime stagioni. Molti lo hanno spesso definito integralista, chissà che questo giudizio non possa essere finalmente stravolto.
PALLADINO 5: L’insufficienza non è solo per via dei tre pareggi maturati contro Parma, Puskas Akademia e Venezia, ma anche per alcuni messaggi inviati dal tecnico negli ultimi giorni. Parlare di mercato in conferenza post Conference League per esempio ha fatto storcere il naso a qualcuno, soprattutto considerando la caratura delle avversarie, che potevano essere anche superate con i mezzi ad ora a disposizione del neo tecnico viola. Gridare allo scandalo sarebbe oltremodo fuori luogo, perché la stagione è appena iniziata e perché Palladino ha dimostrato di essere già un signor allenatore. Aspettando ulteriori innesti però serve anche trovare la vittoria stagionale.
MILAN 4,5: In un campionato in cui nessuna delle big (aspettando la Juventus domani sera) è a punteggio pieno, il Milan rappresenta quella più indietro rispetto alle aspettative. Torino e Parma si preannunciavano come avversarie ostiche, ma il solo punto conquistato e i quattro gol subiti sono dei numeri troppo negativi. La fase difensiva al momento pare del resto ancora pregna delle gravi amnesie che l’hanno afflitta lo scorso anno. Guai a dare giudizi definitivi, di tempo ce n’è tanto per migliorare, ma per la qualità dei rossoneri e per le ambizioni di Fonesca serve ingranare alla svelta.