Finito il weekend possiamo ammirare una classifica sempre più corta in vetta, in virtù della pesante sconfitta del Napoli contro l’Atalanta. Diamo dunque i (severi) numeri.
Thuram (Khephren) 7,5: Quella vista contro l’Udinese è stata senza dubbio la miglior versione del Thuram juventino. L’adattamento al campionato, il ritardo di condizione e la concorrenza iniziale lo avevano posto tra gli interrogativi del mercato di Serie A, ma chi lo conosceva dalla Ligue 1 sapeva di chi si stesse parlando. Per la prima volta da quando i due fratelli sono in Serie A, il migliore dei due è stato il Thuram juventino.
Centrocampo Napoli 5: Finora era stato il reparto (giustamente) più acclamato della squadra più incensata d’Italia. Le prove del pacchetto mediano di Conte erano state finora sempre eccellenti, anche in assenza di Lobotka, grazie al rendimento di Gilmour. È servita però la versione inarrestabile dell’Atalanta per intimorire e neutralizzare il reparto centrale azzurro. Non può chiaramente bastare una partita negativa a cancellare quanto di buono è stato fatto fino ad adesso, ma chi pensava che per il Napoli non ci sarebbero state difficoltà si sbagliava di grosso.
Torino 5: Dopo una partenza ottima per risultati e gioco, il Torino di Vanoli pare aver smarrito la retta via. Il ko contro la Fiorentina porta i granata alla quinta sconfitta nelle ultime sei di campionato, trasformando così una classifica altisonante in una monotona graduatoria in linea con gli scorsi anni. I troppi gol subiti hanno portato il tecnico a modificare la struttura, specialmente a centrocampo, togliendo un po’ di qualità e aggiungendo così più intensità. Il fatto è che il ritmo del Torino degli ultimi anni non c’è più. Nelle ultime uscite si è dunque vista una squadra indubbiamente meno tecnica rispetto a quello delle prime giornate, ma non con sufficiente intensità. Alle porte del derby servirà trovare qualcosa in più.
Zalewski 4: Accanirsi contro l’esterno giallorosso sarebbe un errore per il semplice motivo che le cosaeche non girano a Roma sono veramente tante. L’errore che però ha aperto le porte al gol dell’1-0 di Tengstedt ha del grottesco. Una palla orizzontale a difesa completamente aperta degna dei peggiori campi dilettantistici. Un esito quasi beffardo, considerando il fatto che poco prima lo stesso Zalewski avesse segnato un gol stupendo, salvo poi vederselo annullare per fuorigioco. La fotografia del polacco è quella di un ragazzo ben lontano dalla miglior versione di sé stesso vista all’inizio dell’era Mourinho. Le voci dell’Estate del mercato estivo non l’hanno aiutato, così come l’avversione del tifo giallorosso nei suoi confronti. Vederlo così in basso è decisamente triste.