
Nel corso dell’appuntamento odierno con L’Editoriale sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto il direttore Paolo De Paola. Queste le sue parole:
Cosa ci hanno detto queste prime due giornate?
“Noto che c’è una fibrillazione che non si è mai respirata nel nostro campionato. Una volta non si dava importanza alle partenze in qualsiasi sport, adesso è fondamentale la partenza e lo sta diventando anche per un campionato da 38 partite. Il Napoli che vince all’ultimo secondo e dà una risposta a tutta Italia è importante, lo stesso Conte ha detto che andava bene anche lo 0-0 proprio per predicare la calma. Bisogna trovare la bussola, non si può parlare di Inter stellare dopo la prima giornata e disastrosa dopo la seconda. Chivu sta cercando una strada alternativa a Inzaghi, si vede nel modo di giocare e nelle dichiarazioni a fine partita. Quando parla di leziosismo si riferisce a un recente passato dell’Inter, questa è stata una lezione per l’Inter”.
Forse l’Inter doveva cambiare di più sul mercato?
“Sono d’accordo, tutte le big hanno giocatori di personalità e devi decidere se questa leadership è coinvolgente o corrosiva. Bisogna capire a quale categoria appartiene Lautaro, voleva essere il catalizzatore di tutto e Chivu lo fa giocare in questo modo. Vuole essere il leader di questa squadra, ma prima dell’estate abbiamo sentito cosa è successo con Calhanoglu, bisogna capire se va anche regolato tatticamente. È stato sempre nel vivo del gioco, ma questo arretramento del gioco può creare anche confusione. Leadership e personalità sono fondamentali, ma vanno messe al servizio dell’allenatore. Non parlo di problema Lautaro, ma vedo una personalità preponderante”.
Cosa lascia il successo di Lecce nel momento del Milan?
“Il Milan sta facendo qualcosa di nuovo, sta cambiando completamente pelle. C’è però un problema, mediaticamente spacca all’interno di una società dove ci sono 3-4 elementi che sono Furlani, Allegri, Tare e la società americana. C’è coesione tra Furlani, Allegri e Tare, lasciamo stare consulenze esterne che intravedono una spaccatura all’interno. Non è vero niente, vi pare che arriva un allenatore come Allegri o Tare come direttore sportivo e si fanno fare il mercato da un consulente esterno? Questa antipatia verso la dirigenza del Milan è sbagliata, queste spaccature non ci sono nel Milan.
Come va analizzato il momento della Juve?
“Il calcio è situazionale, non bisogna stare dietro ai singoli. Hai un problema economico? Sarà un problema piacevole per l’allenatore, se esprime questa grinta è un bene per la Juve. La metamorfosi della Juve è Bremer, ti dà ritmo e attenzione, il problema di questa squadra per me è il centrocampo. Thuram sta crescendo, è bellissimo da vedere, ma manca un coordinatore di gioco. Faccio l’esempio di Atta dell’Udinese, costato otto milioni, perché non pensare a un giocatore del genere che dà equilibrio e geometrie? Non bisogna buttare il bambino con l’acqua sporca, Tudor sta lavorando con attenzione e si vedono grandi novità. Se sul piano del gioco va avanti su questa strada e si creano sempre più occasioni da gol va benissimo. Zhegrova è un giocatore che a me fa impazzire, non so se ha quel tipo di continuità, ma fa girare le gambe fortissimo e può essere una grande soluzione”.
È rimasto sorpreso dalla reazione della Lazio di ieri?
“Lo ha fatto con una bellezza di gol eccezionale, il secondo gol di Zaccagni è stupendo. Si va avanti con l’integralismo di Sarri, ma meglio la chiarezza in questi casi. Può essere un limite, ma non cambi un allenatore a quell’età. Lo hai preso anche per fare abbonamenti, ti sono piovuti dal cielo 29 mila abbonamenti senza mercato. Se ti porta entusiasmo è un allenatore su cui la gente ha fiducia, le critiche eccessive dopo la partita di Como si sono sgretolate contro una squadra non semplice da affrontare come il Verona”.