Con lo Scudetto conquistato con l'Inter quest'anno, si chiude un cerchio per Simone Inzaghi. Il tecnico, dopo anni di trofei, è riuscito a centrare l'obiettivo più grande, quello che gli sfuggiva da anni e che lo consacra definitivamente nel gotha del calcio italiano. Una parabola, quelle da allenatore, cominciata nel 2010 nelle giovanili della Lazio, club con il quale aveva militato fino a pochi mesi prima. Poi nel 2016, in seguito all'esonero di Stefano Pioli, il presidente Claudio Lotito opta per la nomina ad interim del tecnico piacentino quale allenatore della prima squadra, ma finisce per non mollarla più. Fino al 2021 in biancoceleste conquista due Supercoppe Italiane e una Coppa Italia. Con l'Inter poi centra 3 Supercoppe e 2 Coppe Italia. E adesso il tricolore.
A Storie di Calcio, trasmissione di TMW Radio, a parlarne diversi opinionisti. A partire da Gigi Cagni, suo allenatore ai tempi del Piacenza: "Ho avuto lui e suo fratello da giovani. Ho capito fin da subito che il calcio era una grandissima passione, era vita. Ho avuto la fortuna di essere per caso a Torino quando fece il suo esordio da allenatore alla Lazio. Ho visto subito, da come si muoveva, che era fatto per questo. Simone ha avuto la fortuna di arrivare a questi livelli ma ha meritato tutto. Vincendo il campionato diventa tra i top tecnici europei. Un suo pregio? Sa leggere in un modo eccezionale le partite".
Di lui ha parlato anche un suo ex compagno come Massimo Bonanni: "Davvero tanti complimenti per quello che è diventato. Sono fiero di quello che ha fatto e che farà. E' un grandissimo allenatore e gli faccio un in bocca al lupo per la sua carriera". Mentre il giornalista Michele Plastino ha affermato: "Nasce come cultura del 4-3-3, poi si è ritrovato in un'Inter col 3-5-2 ma lo fa in modo molto aggressivo, con movimenti anche da 4-3-3. Ha messo i puntini sulle i di Barella. Mi auguro che possa vincere la Champions".
"Sta facendo un percorso straordinario, ha vinto un oscudetto straordinario - ha detto invece un altro suo ex compagno come Giuseppe Pancaro -. E' un ragazzo intelligente, ha costruito un grande staff e migliora sempre i giocatori che ha. E poi ha un grande rapporto con i ragazzi, li mette sempre a proprio agio e sa farli rendere al meglio". "MI aspettavo che diventasse allenatore di questo tipo, ha sempre avuto grande passione ma non pensavo arrivasse a questi livelli - ha detto invece Andrea Agostinelli -. Mi colpisce la serenità con cui gestisce il gruppo. Ha fatto diventare l'Inter una squadra dal gioco europeo". Un commento anche da parte di Stefano Impallomeni: "E' partito da una sconfitta incredibile in Champions, dove ha dimostrato di essere una squadra competitiva l'Inter. Quest'anno si è fermata prima ma ha vissuto una cavalcata straordinaria in campionato. Ha assorbito le critiche dello scorso anno e ha lavorato molto per allontanarle. E' maturato tanto, sia personalmente che tatticamente".