Raffaele Vrenna, dg del Crotone Calcio, intervistato all'interno di 'Stadio Aperto', nel pomeriggio di TMW Radio.
Anche voi come Crotone avete fatto tanto per la città.
"Le nostre iniziative sono molto sul trasporto e la santificazione della città a nostre spese. Abbiamo regalato tre respiratori all'ospedale, cerchiamo di dare nel nostro piccolo un contributo importante per i nostri concittadini".
Anche perché il sistema sanitario al sud andrebbe ko con contagi simili alla Lombardia?
"Il pericolo del virus era proprio nei confronti del sistema sanitario. Ci sono gli scettici che pensano sia una banale influenza, ma la facilità di contagio è letale in questo momento".
I tuoi ragazzi come stanno vivendo questo momento, c'è preoccupazione o fiducia di rivedere la luce?
"Si lavora in casa per quel che si può. Siamo preoccupati per la situazione in Italia, ma speriamo finisca il prima possibile. Ci auguriamo di poter proseguire col campionato e aspettiamo buone nuove dai piani alti".
La vostra sensibilità come Crotone è quella di concludere la stagione?
"Sì, così come quella di non compromettere la stagione successiva. Credo sia inevitabile però concludendo tutto a fine luglio o agosto, facendo slittare anche il mercato. C'è tanta confusione, non so cosa decideranno, ma noi mettiamo davanti la salute prima di tutto".
In un campionato di B che vi vedeva al secondo posto, una buona stagione concordi?
"Ci siamo espressi poco sulla situazione perché attendiamo le decisioni dall'alto, ma ci auguriamo che le regole vengano rispettate. Cristallizzare la classifica o dare tre punti per partita, il Crotone si ritroverebbe comunque in Serie A il prossimo anno. Questa è la situazione, non vogliamo giocare su questa cosa, ci auguriamo di conquistare la A sul campo. Ma se non dovesse essere così penso che il Crotone abbia meritato questa posizione".
Bisognava fermarsi prima?
"Avevo un po' sottovalutato la situazione, non credevo fosse così grave. Dopo la gara col Venezia a porte chiuse è arrivato il decreto del restare a casa. Penso però che le gare a porte chiuse abbiano aiutato nel contenere il contagio, in Serie B non ci sono positivi fino ad oggi, oppure ci sono asintomatici".
Bisogna capire se i giocatori saranno tranquilli nel ripartire, così come la posizione dei medici.
"Non è detto che riprendendo il virus sarà debellato. Si può contagiare un giocatore durante la ripresa, dunque non sappiamo come reagire. Dobbiamo continuare a fare quello che ci dicono, sperando passi il prima possibile. Sarà fondamentale la preparazione perché si andrà verso le due gare a settimana, dunque aspettiamoci degli infortuni. Se si decide di giocare, ci si rassegna, e proviamo a concludere la stagione".
Le ripercussioni economiche rischiano di fare male più a un movimento come Serie B, C o D.
"I problemi maggiori li avranno proprio questi movimenti. Economicamente noi non abbiamo difficoltà, ma noi come Crotone abbiamo fatto degli sforzi economici importanti dal punto di vista del mantenimento della categoria e degli obiettivi, non diminuendo il budget dopo la retrocessione proprio per puntare a una rapida risalita".
L'immagine della vostra Calabria che ti è rimasta più impressa?
"La grande dignità del nostro popolo ad affrontare questa situazione. Vorrei ricordare le criticità in termini di strutture ospedaliere, ma il popolo calabrese è stato dignitoso e forte. Sono orgoglioso di farne parte".