Il Giro d'Italia 2020 parte dalla Sicilia, terra natìa di Giovanni Visconti, corridore della Vini Zabù Ktm e reduce dai Mondiali di Imola con la nazionale.azzurra. E ne parla a TMW Radio, durante Pianeta Sport.
Si parte praticamente a pochi passa da casa tua, sarà una grande emozione:
“Non avrei mai pensato di partire praticamente da casa. Infatti il via domani è praticamente a un chilometro in linea d'aria da dove ho vissuto per vent'anni. C'è anche un po' di emozione e tensione, vorrei fare subito bene ma sono consapevole della difficoltà di questa crono. Ma di sicuro prima di lasciare la Sicilia voglio lasciare il segno”.
Un Giro anomalo che si corre in ottobre dopo l'emergenza Covid. Quanto vi preoccupa?
“Il meteo può creare delle insidie, ma si spera di passare almeno una settimana buona qui al Sud, poi penseremo anche al maltempo. Il percorso però è impegnativo quasi tutti i giorni, molto bello. Ci sarà un Giro più stile Vuelta stavolta”.
Tanti big al via, da Yates a Thomas, passando per Nibali. Chi vedi favorito?
“Occhio anche all'Astana, che si presenta qui con tre nomi come Miguel Angel Lopez, Jakob Fuglsang e Aleksandr Vlasov. Sarà la squadra più forte in salita. Per Nibali il podio è alla portata ma saranno almeno 6-7 ad ambire a quei posti e sarà molto dura”.
Italia criticata per quanto fatto vedere al Mondiale. Te l'aspettavi?
“Dopo la gara di Imola ho chiuso il cellulare per qualche giorno per non sentire tutto. Si sa che se fai bene vieni esaltato, se fai male si fa il processo. Non siamo stati forti come le altre Nazionali. C'erano gli uomini per il finale di gara e noi non ce l'avevamo. Il lavoro duro l'hanno fatto altri, quando volevamo entrare in gioco sono entrate in primo piano Francia e Belgio. Al momento l'Italia non ha corridori come Alaphilippe o Van Aert. Se le salite fossero state più dure e lunghe, sicuramente avremmo potuto dire la nostra. Perché la squadra era forte, ma per un altro tipo di percorso”.