Alfio Giomi, presidente FIDAL, interviene a “Stadio Aperto” su TMW Radio parla del mondo dell’atletica al tempo dell’emergenza Coronavirus.
Come si è mossa l’atletica per gestire lo stop per l’emergenza Coronavirus?
“Noi abbiamo riprogrammato totalmente le nostre attività spostando le date degli eventi abbassando i requisiti d’ingresso per far si di dare la possibilità a tutti di partecipare. La riapertura dei campi è la cosa che ci preme di più perché non si può arrivare alle gare senza la possibilità di allenarsi”.
È d’accordo con lo spostamento dell’olimpiade?
“Fin dal primo momento sono stato favorevole allo spostamento di Tokyo 2020 perché unica opzione percorribile. Segneranno il ritorno del mondo alla normalità e serenità per tutto il mondo. Lo spostamento non è un grandissimo problema, è stato un gesto di grande intelligenza perché si è consentito di arrivare all’evento preparati come si deve, è stato ricostruito un bel calendario alla fine”.
Cosa ne pensa del comportamento di tutto lo sport italiano?
“Già per l’atletica è complesso gestire e penso lo sia per tutti gli altri sport. In ogni manifestazione ci sono migliaia di ragazzi che si riuniscono e quindi adesso non è fattibile. A fine maggio pensiamo di ricominciare piano piano le competizioni per arrivare ai primi giorni di luglio ad una competizione più importante”.
È possibile stimare un danno economico per il movimento dell’atletica?
“Non vogliamo sparare cifre, ma abbiamo formato un gruppo di lavoro che esaminerà 6 macroaree per arrivare poi a presentare un piano d’azione. Dalle gare non fatte ai corsi non iniziati, sono tanti i punti e questa commissione nominata il 27 marzo analizzerà il tutto e proverà a fare un resoconto economico realistico”.
Agli atleti che si erano preparati tanto per le olimpiadi cosa si sente di dire?
“Questi ragazzi hanno sofferto per prepararsi per 4 anni per una competizione che poi slitta all’anno dopo. Adesso il ranking riparte da zero e si spera che si possa riprendere gli allenamenti per evitare l’esclusione dei nostri atleti per l’impossibilità tecnica di qualificarsi”.
La federazione cercherà di spostare e quindi salvare il Golden Gala?
“La speranza è quella di gareggiare e di farlo in assoluta sicurezza. La ricerca della data sarà una ricerca condivisa, ma l’obiettivo è quello di gareggiare a Napoli che è la città che ci ospita. Si valuta anche l’ipotesi Roma visto il rinvio dell’Europeo di calcio”.
L’attività motoria in questo momento è stretta dalle misure del governo, è stata una stretta inevitabile?
“Fare attività e farlo all’area aperto è fondamentale per un corretto stile di vita. Altra cosa è quella di farla in sicurezza, migliaia di persone si sono raggruppate in tante città per fare attività e questi assembramenti hanno creato il problema che il governo ha dovuto risolvere. Mi auguro che piano piano si possa tornare ad allenarsi in totale libertà per stare meglio sotto tutti i punti di vista”.
Pensa che nel momento in cui riprenderà l’attività nazionale ci sia bisogno di fare il tampone a tutti gli atleti?
“Ognuno deve fare il suo mestiere, il governo dovrà dire come si deve tornare a fare le attività. Noi rispetteremo tutte le direttive e dal canto nostro magari eviteremo all’inizio le gare che mettono più a stretto contatto gli atleti”.