Fabrizio Ponciroli è intervenuto durante durante l’appuntamento con l’Editoriale a Tmw Radio. Queste le sue parole:
Grande prestazione di Dybala contro il Torino ieri?
“Voglio essere sincero, sono gesti tecnici eccezionali, lampi nel buio, ma proprio il buio non va dimenticato. Purtroppo continua a giocare il 40% delle partite. È chiaramente un fenomeno, ma preferisco possa continuare a farlo alla Roma”.
Che ne pensi della prestazione di Chiesa contro il Frosinone?
“Chiesa rispetto a Dybala è più di potenza, di forza fisica, mentre la cosa che li accomuna e la precarietà fisica. Per Chiesa le difficoltà di salute sono colpa dell’infortunio, per Dybala invece è un fattore storico. Nel calcio moderno se non sei al meglio fisicamente puoi anche essere un fenomeno, ma non riuscirai ad incidere sempre. La velocità del gioco e la tattica, oltre al pressing asfissiante, hanno limitato la fantasia. Nel passato i registi avevano due o tre secondi per pensare alla giocata, mentre ora si gioca sulle frazioni di secondo. Il talento si vedeva di più”.
Che giudizio sulla Roma di De Rossi invece?
“De Rossi si giocava tutto in questo nuovo ruolo e i giocatori hanno dimostrato di seguirlo. Alcuni giocatori avevano bisogno di una boccata d’ossigeno a livello di serenità, in primis Pellegrini. Se dovesse recuperar anche il vero Lukaku potrebbe fare grandi cose. Speriamo che in Europa possa andare avanti insieme ad Atalanta e Milan”.
Sul Napoli?
“È un momento in cui gira anche tutto male. Penso poi che il Napoli abbia pagato tantissimo l’assenza di Osimhen, ma anche i discorsi legati al suo futuro. Sapere che il leader se ne andrà ha influito, più sugli altri che per lui. Mi sembra che all’interno del gruppo lui si senta già altrove. L’anno scorso si parlava spesso di famiglia, quest’anno no”.
Che spunti hai tratto da Fiorentina-Lazio?
“Sulle panchine ci sono due allenatori molto interessanti, ma che hanno un limite: l’imprevedibilità. Sarri è sempre sulle montagne russe e ieri mi ha sorpreso in negativo. Per Italiano il problema è la fragilità difensiva, che a certi livelli è decisiva”.
Cosa fare con Allegri per la Juventus?
“La Juventus ha una rosa modesta, con un solo top player non a disposizione, ossia Pogba, e Vlahovic che non riesce ancora ad arrivare a quei livelli. L’Inter invece è forte e continua a vincere perché a differenza dei bianconeri ha dei top player. Quando sento parlare di Alcaraz mi sembra di sentire parlare di Bellingham, ma non è così. Alla Juventus non manca la qualità dell’allenatore, ma la qualità della rosa”.