Fabrizio Lucchesi, dirigente sportivo interviene in diretta a TMW Radio all’interno della trasmissione “Stadio Aperto” parlando delle romane, della Fiorentina e della panchina del Napoli.
Il rimpianto di non essere arrivato in Champions League può cambiare il giudizio sull’avventura di Simone Inzaghi sulla panchina della Lazio?
“Con i rimpianti non si costruisce nulla. Simone sta facendo benissimo, la Lazio adesso è, con merito, la terza forza del campionato. Merito va dato a Lotito e Tare, sono stati bravi a cercare giocatori come Immobile che veniva da delle stagioni in ombra e prenderlo, adesso si trova in casa un bel capitale”.
Sulla Roma:
“Domenica ero allo stadio e ho visto Roma-Spal ed ho respirato un’aria giusta. C’è da fare i complimenti a Petracchi e al tecnico Fonseca. La Roma sta andando al di sopra di tutte le aspettative”.
Dopo i casi Totti e De Rossi, ora anche un altro romano come Florenzi potrebbe lasciare la capitale. Pensi che la “deromanizzazione” della squadra possa essere la strada giusta?
“Bisogna fare un distinguo tra quanto è successo a Totti-De Rossi e Florenzi. Per l’attuale giocatore della Roma penso sia un problema di natura tecnica e lo vedo andare sempre di più in direzione Firenze. La società deve stare molto attenta perché l’appartenenza è importante”.
Il Napoli può arrivare quarto?
“C’è tanto gap di punti dalla zona Champions e per me faranno fatica ad arrivarci. Il problema del Napoli di questa stagione non credo sia stato Ancelotti. Si è rotto qualcosa all’interno, adesso Gattuso farà fatica a ricostruire, dovrà essere bravo a ricomporre gli equilibri nello spogliatoio”.
Sul possibile approdo di Ancelotti all’Everton:
“Secondo me Carlo ha talmente tanta voglia di rivalsa che vuole dimostrare a se stesso e agli altri di poter fare bene anche in una squadra come l’Everton. Ci sono dei momenti nella vita dei professionisti dove si ragiona di pancia”.
Sulla situazione panchina a Firenze:
“Da fiorentino mi dispiace per la situazione che sta attraversando Montella, ma l’allenatore si cambia nel momento in cui smette di dare qualcosa alla squadra, anche se vince. La non decisione non paga mai”.
Sul momento negativo di Federico Chiesa:
“Sono dell’opinione che i giocatori vanno venduti al momento giusto. Gli introiti che ne derivano vanno investiti bene per migliorare la rosa ovviamente. La proprietà si è trovata prigioniera davanti alla concezione di giocatore simbolo che non può essere venduto. Deve cercare di invertire la rotta, se continua con queste prestazioni non si potrà mai vendere allo stesso prezzo della scorsa estate”.