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Daniele Lavia: "Vi presento il Progetto insieme. Nazionale? Quante emozioni, vincere il prossimo Europeo in casa sarebbe bellissimo"
08 feb 2023 12:24Altri sport

Nel corso dell'appuntamento odierno con TMW Radio Sport&News con Lorenzo Beccarisi e Andrea Mollas è intervenuto lo schiacciatore di Trento, campione d'Europa e del Mondo con la Nazionale azzurra, Daniele Lavia. Queste le sue parole del pallavolista azzurro:

 

Daniele presentaci il progetto Insieme.

“È un’idea nata dal Maestro Luca Michi conosciuto qui a Trento, col passare del tempo ci siamo legati con Riccardo Sbertoli e Oreste Cavuto. È venuto a vedere qualche nostra partita e ci ha proposto questa iniziativa, abbiamo subito detto di sì e ci siamo messi alla prova anche in campo musicale. Abbiamo scritto una canzone intitolata Insieme con Ricky e Oreste in una trasferta di Champions League a Karlovarsko in due giorni, mentre la musica e la composizione è stata realizzata da due maestri che si chiamano Vladi Tosetto e Alberto Lagomarsini. Un giorno ci siamo trovati, siamo andati in uno studio discografico a Trento e abbiamo inciso il pezzo. Un voto da cantante? Io non mi dò voti, però i maestri erano abbastanza contenti e mi hanno dato un 8.”

 

Cosa significa per un campione come te mettersi in gioco per una causa come quella della raccolta fondi per il centro di protonterapia di Trento?

“Volevamo aiutare chi è meno fortunato di noi perché col passare del tempo maturiamo e capiamo diverse cose. La raccolta fondi è ancora valida sul sito progettoinsieme.it, si può anche scaricare la nostra canzone su Youtube. La canzone è disponibile anche su tutte le piattaforme di streaming. Ci siamo messi in gioco su quest’altro aspetto perché volevamo aiutare tutte le persone in difficoltà e nel nostro piccolo ci siamo riusciti. Non sapevamo cosa fare, ma a noi piace molto la musica e questa idea ci è subito piaciuta, speriamo di renderci utili il più possibile.”

 

Il testo è stato scritto da voi, come lo avete scritto visto un tema così importante?

“Siamo partiti dalla traccia audio solo con la musica e una traccia audio e parole a caso che ci hanno mandato i produttori. Abbiamo scritto quello che capivamo di quelle parole e abbiamo cercato di abbinarci quello che stava meglio sulla musica, ovviamente con la nostra fantasia e cercando di dire quello che volevamo. È stata un po’ dura però essendo in tre è stato più facile, magari parte l’idea da una persona e poi gli altri due inserivano qualcosa per completare il testo.”

 

Le ultime due estati non sono state male, prima l’oro europeo poi l’oro mondiale. Che emozioni hai vissuto e che differenze ci sono state tra le due estati?

“Sul miglior sestetto del Mondiale chiudiamo la parentesi perché è l’FIVB a decidere chi fa parte della formazione, ma a me non interessa perché volevo la vittoria della squadra, in uno sport di squadra non si pensa all’individualità. Sono state comunque due emozioni diverse tra Europeo e Mondiale, anche se parliamo di due vittorie inaspettate. Prima dell’Europeo venivamo da un’Olimpiade brutta dove eravamo usciti ai quarti con l’Argentina, la voglia di rifarci era tanta e la sentivamo anche durante gli allenamenti. Prima del Mondiale invece avevamo perso semifinale e finale 3°-4° posto dell VNL contro Francia e Polonia, ma sconfitte brutte due 3-0 in 40 minuti. Diciamo che queste due sconfitte ci hanno aiutato a rimetterci in gioco, lavorare su quello che non andava bene e limare i nostri difetti. Il Mondiale poi è stato uno dei più difficili, agli ottavi abbiamo affrontato la rivelazione Cuba, ai quarti la Francia campione olimpica, in semifinale la Slovenia che fino a lì aveva vinto tutte le partite. In finale poi la Polonia che giocava in casa, abbiamo giocato contro 10 mila persone che ci fischiavano ed è stato ancor più difficile.”

 

Questi due titoli in Nazionale e la Supercoppa con Trento nel 2021, quali sono adesso gli obiettivi a medio-lungo termine? Già si pensa a Parigi 2024?

“Col club abbiamo vinto la Supercoppa ma abbiamo fatto anche grossi secondi posti, tipo la finale di Champions League, secondo al Mondiale per Club e nella Coppa Italia. Non abbiamo vinto ma siamo arrivati lì per giocarcela. Con la Nazionale prima di Parigi ci sarà quest’estate un Europeo che si giocherà in casa, sarà itinerante per tutta Italia e poi subito dopo c’è la qualificazione Olimpica.”

 

A livello di crescita personale, quanto ti vedi maturato?

“Mi sento più consapevole dei miei mezzi, fino a qualche anno fa ero un ragazzo insicuro. Le vittorie in Nazionale mi hanno fatto sentire più tranquillo, consapevole ma anche più responsabile perché è giusto così, dopo certi successi tutti pretendono qualcosa di più. Lo accetto e cerco di dare sempre il massimo.”

 

Sei anche Cavaliere all’Ordine al merito della Repubblica Italiana e hai ricevuto il Collare d’oro al merito sportivo del CONI. Che emozioni hai vissuto?

“Noi dopo l’Europeo siamo andati dal Presidente Mattarella e dal Presidente Draghi che ci hanno accolto in udienza privata. Dopo qualche mese è arrivata questa busta dalla Repubblica che era il certificato da Cavaliere e io non capivo, poi mi hanno spiegato. Non c’è stata una premiazione per questa Onoreficenza, al contrario del Collare d’oro del CONI dove c’è stata la premiazione ma non siamo potuti andare perché avevamo una partita. Ultimamente siamo stati anche dal Papa al Vaticano, abbiamo fatto un’udienza privata e abbiamo ricevuto la Benedizione. Anche quella è stata un’esperienza molto bella.”

 

Qualche dietro le quinte del dialogo con il Presidente Mattarella che è molto appassionato di pallavolo?

“Sapeva delle vittorie, sapeva i nostri nomi e dove giocavamo. È molto appassionato e dice che quando ha tempo cerca sempre di vedere la pallavolo. Sicuramente ci ha stupito, non ce lo aspettavamo ma lui lo vedo come una persona che segue lo sport a tutto tondo. Gli piace il tennis e lo ha dimostrato con Berrettini a Wimbledon, ovviamente l’udienza con la Nazionale di calcio. È un appassionato di sport in generale, poi magari preferisce la pallavolo.”

 

Pensando invece all’Europeo di casa dal 28 agosto al 16 settembre, c’è la voglia di aggiungere un titolo giocato in casa?

“È stato sempre un tabù giocare in casa e vincere. Dovrebbe essere teoricamente più semplice avendo il pubblico a favore, ma è più stressante e quindi non è scontato. Non arriverà mai la vittoria, ne abbiamo già vinto uno basta e avanza, però se dovesse arrivare in Italia sarebbe bellissimo.”

 

Cosa dice il futuro di Daniele Lavia?

“Vedremo se riusciremo ancora a vincere. La voglia che abbiamo con la Nazionale e con il club è di vincere quante più cose possibile, vincere aiuta a vincere e non è mai abbastanza. Ci proveremo e vedremo cosa riusciremo a fare.”

 

Con Trento si può provare ad arricchire la bacheca, anche se la competizione di Perugia è durissima da affrontare. C’è un obiettivo in particolare tra campionato o Champions League, provare a vincere tutto?

“Tutto è un po’ esagerato, Perugia è veramente una corazzata ed è la squadra da battere in qualsiasi competizione. Già vincere una su tre tra Coppa Italia, campionato o Champions League non sarebbe male. Ci accontentiamo di una o due, però battere Perugia non è per niente semplice.”

 

Visto quanto sta funzionando il movimento della pallavolo italiana, tu che hai fatto tutte le giovanili in Nazionale ci spieghi perché la pallavolo lavora così bene al contrario di altri sport? Qual è il segreto del progetto pallavolo?

“Secondo me lo sport della pallavolo è molto meno seguito del calcio e c’è meno pressione nel lavorare, partiamo da questo presupposto. Si lavora bene perché ci sono tanti giovani che hanno voglia di mettersi in gioco e si sta facendo un grande lavoro a livello giovanile con l’integrazione di Velasco come direttore tecnico negli ultimi anni, lui che ha allenato la generazione di fenomeni di Cantagalli, Bernardi e tutti gli altri con cui ha vinto tutto. Il suo arrivo ha dato una scossa al movimento e si vede, anche a livello giovanile abbiamo vinto quasi tutto e lavora bene perché ha una struttura e una Federazione che sa lavorare.”

TMWRADIO Redazione