Per discutere di come il Coronavirus sta condizionando anche il mondo del ciclismo è intervenuto a TMW Radio, durante Maracanà, il ct della Nazionale Davide Cassani.
Hai detto che il Giro può essere importante come quello dopo la Guerra:
"Come nel '46, quando l'Italia in ginocchio ripartì anche grazie al Giro. Vorrebbe dire essere tornati alla normalità. Il Giro, il ciclismo, è la storia dello sport. Abbraccia l'Italia intera e sarebbe un segnale molto forte".
Giro anche ad agosto?
"A me andrebbe bene in qualsiasi mese. Difficilmente può essere organizzato a giugno, perché siamo ancora in salita e ancora non sappiamo dov'è la cima. Settembre difficile è difficile perché c'è la Vuelta. Anche ad ottobre si potrebbe fare. Si potrebbe partire dalla Sicilia e tornare su, abbracciando tutta l'Italia, perché il Giro è una festa popolare".
Ipotesi Gran Tour: che ne pensi?
"L'ha lanciata Matteo Trentin, uno dei nostri campioni. E' una suggestione, ma credo sia pura utopia. Mettere d'accordo gli organizzatori di Giro, Vuelta e Tour sarebbe impossibile. Sarebbe molto bello, ma non credo si possa fare. In questa occasione poi non vedo un'Europa così unita".
In questo momento, un ciclista come riesce ad allenarsi?
"Si allenano sui rulli, 2-3 ore di allenamento quotidiani, simulando la corsa su strada. Se dovessero ripartire a giugno, nella seconda parte di aprile e maggio dovrebbero uscire in bicicletta. Ma ora non sappiamo quando si potrà tornare alla vita normale".
E il Tour?
"Hanno ipotizzato anche una corsa senza tifosi. Stanno pensando a gare senza pubblico, che però fa parte dell'evento. Ma stiamo vivendo un anno talmente eccezionale che se dovesse essere anche questa la condizione per ripartire, si deve fare. Anche se non sarà la stessa cosa".
Olimpiadi rinviate: come l'hanno presa i ciclisti?
"Ho parlato con tutti e tutti hanno accolto favorevolmente questa soluzione. Anche uno come Nibali che ha oltre i 30 anni. Ma lui ha ancora fame di vittorie e pochi mesi non cambiano nulla. Era molto complicato andare a Tokyo a luglio. Le Olimpiadi sono belle, è sì importante partecipare ma anche vincere. E ci si deve arrivare con l'allenamento, tutti allo stesso modo".
Che idea si è fatto del mondo del calcio ora?
"Ha dei problemi grossi, come tutti gli sport. Ognuno guarda a casa propria. Ci sono cose più importanti ora, ma mettiamoci nei panni dei club e degli atleti. Lo fanno tutti, in ogni sport. Ognuno cerca di trovare la soluzione al suo problema. Il calcio smuove milioni di euro, quindi si deve capire cosa fare quando la vita tornerà normale e si potrà riprendere l'attività".