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Pasqualin: "Vlahovic-Juventus non adesso. Dybala? Ogni giorno è più forte"
24 gen 2022 19:00Calcio

Claudio Pasqualin, avvocato esperto di diritto sportivo e storico procuratore, ha così parlato a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini, iniziando dalla convocazione allo stage azzurro per Balotelli: "Sono novità che danno senso agli stage. Preferisco convocazioni come Carnesecchi o Fagioli rispetto a Joao Pedro: il concetto di "naturalizzato" non mi convince ancora del tutto. Quando leggo le formazioni di Spezia e Udinese, con pochi italiani, ho difficoltà a sentirmi sereno perché credo ci siano giocatori improbabili nel mezzo, che potevano stare a casa loro. Qualcosa bisogna fare, l'ha detto anche Gravina: non possiamo vedere i nostri vivai sorpassati e soverchiati". C'è troppo pessimismo sulle partite che attendono l'Italia a marzo? "A proposito di italiani, siamo specialisti nella valorizzazione o depressione di questo e quel sentimento. Andiamo a momenti e ora c'è un certo pessimismo, ma interverranno altre situazioni. Legittimo pensare però che l'impegno sarà molto difficile, immaginando di avere il Portogallo alla seconda partita. Possiamo vincere, comunque, la posta in palio per sarebbe insopportabile da non raggiungere".

Come ha risposto il calcio italiano nei confronti del Governo? "Quella norma dei 5000 spettatori è assurda, bastava invece una più logica percentuale. Non mi sembra ci sia grande feeling con la politica, anche stavolta il calcio è rimasto a bocca asciutto. Era legittimo immaginare che ci potesse essere qualche ristoro, magari qualche sgravo fiscale dico io, ma speriamo che le cose evolvano diversamente. L'uscita del presidente della Lega, poi, poteva essere formulata ma ha senso: il calcio si sente abbandonato". Saranno i fallimenti di fine stagione a indicare i prossimi format? "Temo di sì. Però devo notare nella figura del presidente federale Gravina un impegno molto forte su questo argomento. Né dimentico che il calcio non ha chiuso, se non per un breve periodo, anche per il suo impegno mentre tutti scuotevano la testa e il terrore attanagliava l'Italia. Purtroppo credo che constateremo débacle e fallimenti, anche se va detto che ad oggi sono troppe le squadre professionistiche da noi, non c'è paragone col resto d'Europa".

Dove sta andando la Juventus con Dybala? "Più il tempo passa e, se gli interessi dovessero divergere, e più Dybala si sente forte. La scadenza lo rende tale, lo stesso discorso vale con Mbappé. Il fatto però che si parli ma non si fermi, pone dei seri dubbi. Il giocatore interessa, anche Marotta è stato esplicito a riguardo: mi auguro per la Juve che febbraio possa essere il mese decisivo, io non mi priverei di uno come lui". Vlahovic-Juventus già a gennaio? "Io non credo che si possa fare, guardando al conto alla rovescia. Un trasferimento pesante come questo di solito a gennaio non si realizza e credo che il giovanotto si sia chiuso in una sorta di silenzio-dissenso, che la dice lunga. Probabile che abbia scelto la Juventus, nonostante abbia lusinghe dalla Premier, ma ormai sarà a giugno. Per quanti sforzi possa fare la Fiorentina, non riuscirà a venderlo adesso". Sarebbe più stato semplice gestirlo se avesse segnato meno? "Se Dio vuole, però, c'è ancora la finalità sportiva di questo gioco e la Fiorentina deve essere contenta di quanto di ottimo fatto da Vlahovic. Forse però non ha calcolato benissimo gli aspetti delle norme di legge, che gli consentono di andare dove vuole a un certo punto".

L'assenza di un vice-Kjaer toglierebbe chance Scudetto al Milan? "Per me il rientro di Tomori basta. Ho invece letto che hanno chiuso per Lazetic della Stella Rossa, un 18enne che è un simil-Vlahovic, dice chi lo conosce bene". Con Correa infortunato per l'Inter meglio tenere Sensi o prendere Caicedo? "Può anche farle tutte e due... Se vogliono arrivare allo Scudetto devono pensarle tutte: su Sensi magari puoi mollare l'ultimo giorno, ma Caicedo intanto te lo dovresti portare a casa".

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