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Beretta: "La Juve davanti ha già finalizzatori, con Vlahovic non segni sempre"
25 gen 2022 20:00Calcio

L'allenatore e dirigente Mario Beretta è intervenuto in diretta a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini, iniziando dall'acquisto di Vlahovic per la Juventus e dall'origine delle difficoltà bianconere: "Davanti, tra Dybala e Morata, ci sono calciatori che sanno finalizzare. Credo sia un problema di portare e mettere in condizione chi si propone per concludere con palloni da tradurre in gol. Non è solo il discorso che arriva Vlahovic capocannoniere e allora farà sempre gol, le cose vanno preparate".

Le mancanze sono a centrocampo? "Arthur è un giocatore che se sta bene e gioca un certo numero di partite può aiutare la Juventus, anche Locatelli può portare qualità. La scorsa partita Bentancur ha giocato bene, mi sembra che Allegri stia trovando il bandolo della matassa e in campionato ha preso una buona via".

Sensi si appresta a lasciare l'Inter per la Sampdoria, al suo posto Caicedo. "Dopo tutte le vicissitudini fisiche avute vuole dare continuità alle sue partite, magari spera anche in una chiamata per il Mondiale. Dall'altra parte poi Inzaghi conosce bene Caicedo, negli scorsi anni gli ha risolto diverse partite e, con l'infortunio di Correa e altri incastri, può sicuramente servire".

Perché i risultati del Milan sono calati? "Ci sono stati problemi, penso agli infortuni di Kjaer e Tomori o a Kessié e Bennacer che sono andati via. Sono quattro titolari, quasi metà squadra e poi ci sono scelte che si riducono. Dall'anno scorso non sta facendo un miracolo, sono dieci".

Boga all'Atalanta passa troppo sotto traccia? "Anche loro sono reduci da molte difficoltà: purtroppo tra gli infortuni del mestiere e il Covid, a volte ci sono meno giocatori proprio nei momenti importanti. Quando avrà recuperato i suoi, l'Atalanta può sia arrivare tra le prime quattro che fare il suo percorso in Europa League".

Pesa il calendario troppo fitto? "Penso che la qualità di giocatori e gioco stia migliorando, fa anche il discorso degli stadi vuoti: averli pieno è stimolante, chiusi o con 5000 persone è un altro giocare. Però vedo allenatori, anche di squadre che devono giocarsi la permanenza in Serie A, andare a giocarsela a viso aperto pure con le prime, senza snaturarsi".

A metà classifica c'è una concezione più europea? "Sì, anche più in basso: quasi tutte. C'è voglia di andare in campo per dominare il gioco da parte di ognuno e flessibilità da parte degli allenatori, che cambiano continuamente".

Come si sente un allenatore come Italiano dopo l'addio di Vlahovic? "Non l'avrà presa bene, chiaro, non può essere contento avendo perso Vlahovic a metà anno. Però dall'altra parte Italiano ogni anno ha portato sempre qualche novità, rimanendo attento al materiale a disposizione. Ha caratterizzato le squadre sin da subito, l'ha fatto anche alla Fiorentina e sono sicuro che saprà cambiare con chi dovrà prendere il suo posto".

Come giudica le difficoltà di Parma e le nuove posizioni di forza in Serie B? "Non me l'aspettavo un Parma in difficoltà, anche se ci sono tanti fattori che possono aver portato a questo. La situazione non è semplice, il campionato di Serie B ha una classifica tanto corta che rischi, pur pensando ala Serie A, di ritrovarti nei playout. Anche il Monza poteva fare di più, il Pisa fa bene a provarci".

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