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Antonello Valentini è stato ospite nella mattinata di Tmw Radio.
Per aprire il discorso sull'Italia, anche Curacao si è qualificato ai Mondiali, mentre noi dovremo passare per gli spareggi.
"In generale sono contento dell'apertura che il calcio fa verso il Mondo sportivo, anche se qualche ragionamento sui criteri di qualificazione andrebbe fatto. Di certo sono contrario a chi propone di creare una corsia preferenziale alle Nazionali blasonate, perché è il merito sul campo che deve definire chi può partecipare al Mondiale. Le ripartizioni però andrebbero riviste, perché l'Europa non viene troppo rispettata in confronto agli altri continenti".
L'Italia intanto si prepara ai sorteggi dei play-off.
"È evidente come il problema non fosse solo Spalletti, così come ora non può esserlo Gattuso. Dopo la partita con la Norvegia si è reso conto della figuraccia e ha chiesto anche scusa, cosa che gli fa onore. Ora però come Italia dobbiamo fare un'analisi spietata: siamo più deboli della Norvegia e non siamo competitivi. Detto ciò sono contrario al disfattismo, dove tutto viene dipinto come negativo e da buttare. Dobbiamo andare ai Mondiali e ci dobbiamo andare tutti insieme. È un interesse di tutti, che tocca valori sportivi, sociali ed economici; riguarda i tifosi e i media".
L'impressione è che da parte dei tifosi ci sia delusione di fronte all'immobilismo delle istituzioni.
"In realtà la Federazione sta lavorando sul calcio degli italiani, ossia quelli che possono essere convocati in Azzurro. Lo dimostra l'U21, che sta ottenendo ottimi risultati. Il Club Italia è all'avanguardia nella ricerca del talento e nella valorizzazione dei ragazzi, ma il punto è che il discorso poi si sposta sui club. La grande sfida della Federazione è di conciliare le esigenze della Nazionale con quelle delle scoietà. Se noi però continuiamo a garantire agevolazioni fiscali a chi porta giocatori all'estero diviene più conveniente agire in questo modo piuttosto che far crescere i nostri talenti".
