
La Sampdoria chiude il 2025 con la seconda retrocessione di fila. Dopo essere scesa la scorsa stagione in B, ecco arrivare la discesa in Serie C. Ecco cosa hanno detto gli ospiti di TMW Radio.
Stefano Impallomeni: "In ogni categoria credo ci sia un allenatore direttamente proporzionale. Punterei dal basso, magari con uno come Castori. La Serie C è un inferno, ognuno ha un suo palcoscenico. Inutile chiamare vecchie glorie, qui serve qualcuno adatto a questo palcoscenico. Serve uno che ama la Samp e che non ragioni da Serie A ma deve essere cosciente da dove si riparte".
Ivano Bonetti: "Si è vista la situazione peggiorare fin da inizio stagione. Il pericolo di una squadra che viene costruita per vincere il campionato e vedi atteggiamenti sbagliati, ti porta solo cose negative. Ho avuto la speranza nell'ultimo mese che si potesse recuperare, soprattutto con l'innesto di diversi ex. Qui c'è da costruire un progetto di 3-4 anni, con gente competente che sa il valore della piazza. Sono stato la settimana scorsa allo stadio, il pienone e ho avuto i brividi, cosa che neanche nei miei anni. Al doriano se fai vedere che lavori ti appoggiano, altrimenti se ci sono solo chiacchiere. Ho visto atteggiamenti sbagliati, si pensa sempre che la tattica sia risolutiva, ma la verità è che è sempre questione di mentalità e atteggiamento. Non basta la qualità sulla carta, servono giocatori che hanno spessore sul campo, soprattutto mentalità. Mancano dei leader calcistici in campo, che sappiano trascinare la squadra. Se sbagli l'ossatura della squadra è finita".
Corrado Tedeschi: "Siamo tutti ancora abbastanza increduli. Ma in realtà è la conclusione di un periodo che inizia tanti anni fa. Era prevedibile purtroppo, è un dispiacere enorme, perché la Sampdoria è una squadra simpatica a tutti, forse perché giovane, stiamo ricevendo tanti attestati dalle altre tifoserie. Da dove ricominciamo? Non si vince senza società. Se manca, è finita. Si ricomincia dall'unica cosa certa, i tifosi, perché la Samp ha un pubblico unico. Chi più responsabile? Tutto è cominciato quando è arrivato qualcuno che con la Sampdoria non c'entrava nulla. Era un alieno, un corpo estraneo. E turandoci il naso abbiamo avuto anche dei buoni giocatori sotto Ferrero. Era scritto però che l'esito sarebbe stato questo. Ieri sera ti giocavi la vita ed è arrivata una prestazione impalpabile. In campo mi aspettavo che mordessero le caviglie, invece niente".
Paolo Paganini: "Sono entrato in Rai durante il periodo d'oro della Sampdoria. Finchè è rimasta la famiglia Mantovani e Garrone c'era solidità finanziaria e stile. Il problema è che la Samp ha avuto sempre grandi dirigenti, quest'anno è, mancato un punto di riferimento a livello dirigenziale. Serviva un punto di riferimento importante in società, gente competente, che ha esperienza".