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Ds Vibonese: "Ora diciotto finali e qualcosa in attacco. Fontanella? Mai chiesto"
21 gen 2022 19:35Calcio
© foto di Alessio Bompasso

Luigi Condò, ds della Vibonese, ha parlato a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: "Il periodo è difficile, giusto fermare i campionati perché la salute va messa al primo posto. Questo però porta a squilibri, anche sul mercato: i tempi si sono allungati e di possibilità economiche ce ne sono poche". Cosa significa fare oggi la Serie C? "Sono campionati dispendiosi da fare, le entrate sono nulla e col Covid le spese sono allucinanti. Servirebbe una migliore distribuzione da Serie A a Lega Pro, oggi fare la Serie C non è possibile". Ora avete la Fidelis Andria. "Una partita importante, come tutte le diciotto che andremo ad affrontare. La classifica è sì corta, ma urge fare risultati: l'obiettivo salvezza, di vitale importanza, passa dalle prossime diciotto finali". Come si sta sviluppando il lavoro di D'Agostino in panchina? "Noi siamo gli unici che abbiamo continuato a dare fiducia all'allenatore, senza esonerarlo, perché sappiamo com'è il lavoro quotidiano. Non ci basiamo solo sulla classifica, pur essendo fondamentali i risultati". Il Bari è già da Serie B? "In questo girone d'andata si sono dimostrati forti, ma sopratutto equilibrati e compatti. Sanno gestire le situazioni grazie a gente esperta, sono i favoriti per la vittoria finale anche se il Catanzaro e l'Avellino potrebbero insidiarlo". Andrete a rinforzarvi in attacco? "In queste categorie la differenza te la fanno gli attaccanti. Non voglio togliere nulla a quelli bravi che abbiamo, ma dobbiamo arrivare agli obiettivi. Il mercato è difficile, stiamo provando a rinforzarci e la prossima settimana speriamo di poter chiudere per qualcuno". Avete contattato Fontanella per l'attacco? "Non lo abbiamo richiesto, l'ho avuto come calciatore tanti anni fa e c'è stata una chiacchierata tra noi. Non c'è stata nessuna richiesta ufficiale della Vibonese". Perché alcuni attaccanti giovani hanno percorsi così difficoltosi? "Il sistema calcio fa fatica a credere nei giovani, si cerca sempre di prendere un giocatore esperto che sulla carta possa garantirti certi gol. C'è poca attenzione, difficile anche capire le potenzialità dei calciatori. Nel caso di Moro, sta facendo cose indescrivibili per un ventenne, oppure c'è Lucca che non giocava a Palermo e poi ora lo vedete. Ci vuole più attenzione degli addetti ai lavori". Cos'è successo a Lucca? "Certi momenti capitano anche a chi esce dalla Primavera, ci sono tempistiche che sono fondamentali. In due anni si è trovato dalla Serie D al fare la B in una piazza importante come Pisa: tutto normale, i giovani vanno aspettati. Per me è destinato a una grande carriera".

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