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Il procuratore Alessandro Canovi è stato ospite di TMW Radio, durante Maracanà.
Che Serie A sta vedendo?
"L'equilibrio la fa da padrone. Ci sono cose interessanti, vedi il Bologna. Per il resto dico che il problema è molto più complesso, con tutte le componenti che dovrebbero farsi un esame di coscienza".
Cosa servirebbe?
"Il modello più facile da prendere è quello spagnolo, più simile al nostro sia dal punto di vista culturale che ambientale, ossia con seconde squadre obbligatorie, ristrutturazione del campionato di LegaPro. Detto questo, qui ci sono monumenti ideologici del '900 e capire che siamo entrati in un'altra era. Gioco, tecnica e cultura del gioco e non solo della vittoria, ecco i tre principi fondamentali. Stiamo offrendo uno spettacolo che non piace, serve migliorare la qualità del gioco. Se vieni però criticato perché non vinci, allora...oggi non abbiamo più partite di livello, e il problema quindi è tecnico. E non produci giocatori. Per affrontare la Champions serve una certa struttura, non è colpa di Conte se non va lì. Il discorso è più grande".
Gli stranieri vengono sempre presi come capro espiatorio per il fallimento del calcio italiano:
"In Spagna hanno campionati performanti e stranieri, e sfornano comunque giocatori importanti. Da noi abbiamo campionati che non vanno, ad esempio quello Primavera non ha senso, ed è per questo che ha più senso la seconda squadra. Questa è la direzione che dobbiamo prendere. Serve che il giocatore giovane possa giocare partite vere".
